È durata oltre sei ore la deposizione di Elon Musk davanti al tribunale di Wilmington. Sotto la lente d’ingrandimento c’è l’acquisizione di SolarCity da parte di Tesla, avvenuta nel 2016. Solarcity è stata fondata dai cugini di Musk e all’epoca era in una brutta situazione finanziaria.

Così Musk e Tesla sono stati accusati di aver danneggiato gli investitori distogliendo i fondi dell’azienda per questioni puramente personali, che non avrebbero avvantaggiato in alcun modo la casa automobilistica. L’acquisizione è costata 2,6 miliardi di dollari. La questione è stata posta davanti al giudice da una class action che unisce alcuni fondi d’investimento e fondi pensionistici.

Proprio nel corso della deposizione, Elon Musk ha fatto una dichiarazione che ha catturato l’attenzione della stampa:

Ho fatto il possibile per non fare il CEO di Tesla, ma francamente devo: senza di me Tesla morirebbe

ha detto, sottolineando di odiare il suo ruolo e di essere molto più interessato a gestire altri aspetti della compagnia, come il design e l’ingegneristica della auto. La parte attrice sostiene che Elon Musk, e solo Elon Musk, avrebbe avuto un ruolo fondamentale nell’acquisizione, dominando la discussione presso il CdA di Tesla e omettendo di menzionare i gravi problemi economici dell’azienda fondata dai suoi cugini.

Elon Musk ha rigettato le accuse, sostenendo di non aver fatto parte della commissione che si è occupata di gestire l’acquisizione. “Personalmente non so nemmeno come siano andate le cose”, ha detto.

Durante la deposizione si è anche parlato del titolo -ufficiale- di Musk in Tesla, ossia Technoking. “Il CdA ha discusso e autorizzato questo titolo?”, ha chiesto uno degli avvocati della parte attrice. “Certo, Tesla non fa pubblicità, sapevamo che si sarebbe tradotto in molta copertura gratuita sui media, è utile per le vendite”, ha risposto il CEO di Tesla.