Fujifilm vira verso la farmaceutica, produrrà (anche) vaccini

Fujifilm è una grande azienda che non ha paura di cambiare: all’inizio degli anni duemila è stata salvata dal suo CEO Shigetaka Komori che ha capito in tempo che il passaggio al digitale sarebbe stato inevitabile e ha cambiato drasticamente le strategie dell’azienda mentre altri concorrenti si ostinavano a rimanere ferme, per poi fallire miseramente (Kodak, Polaroid, per citarne solo due)

Da pochissimo un nuovo CEO si è insediato in Fujifilm: Teiichi Goto. E per Goto il futuro dell’azienda non è più (solo) la fotografia, ma lo sconfinato mercato della farmaceutica e dei semiconduttori.

Sembrerà impossibile, ma la differenziazione è già in atto da anni e nel corso dello scorno anno ha già significato un aumento di fatturato importante, mentre tutto il settore della fotografia, al contrario, stagnava.

Proprio il giorno dell’investimento del nuovo CEO, Fujifilm ha annunciato un inversimento di ben 850 milioni di dollari nel suo dipartimento Diosynth Biotechnologies che si occupa di produrre farmaci per le grandi case farmaceutiche, in particolare vaccini prodotti mediante la tecnologia del DNA ricombinante per il COVID-19 e terapie genetiche.

Pochi giorni dopo l’azienda ha anche annunciato la chiusura di quattro diversi stabilimenti in South Carolina per la produzione di materiale fotografico, che verranno ridotti ad un unico impianto con la perdita di 400 posti di lavoro.

Goto ha anche annunciato, racconta Reuters, che il piano di espansione nella produzione di farmaci è solo all’inizio: nei prossimi tre anni verranno investiti addirittura altri 11 miliardi di dollari.

Quello che fa e farà in pratica Fujifilm, sempre di più, è produrre farmaci conto terzi: in pratica farà da CDMO per le grandi case farmaceutiche, azzerando i rischi di ricerca e concentrandosi unicamente sulla produzione vera e propria dei farmaci. Già solo nello scorso anno questa attività ha portato all’azienda ben 906 milioni di dollari di fatturato.

È importante capire che già oggi tutto il reparto Imaging di Fujifilm porta solo il 13% del fatturato all’azienda: già da anni infatti si è differenziato su tantissimi altri settori e proprio quello farmaceutico è il più promettente.

Ma Fujifilm abbandonerà la fotografia? Secondo il nuovo CEO non ci sono piani in tal proposito: in una intervista ad Asahi ha spiegato che non ci sono piani di vendere il reparto imaging, l’esperienza pluriennale in quel settore torna utile in realtà anche nei nuovi progetti dell’azienda. Fujifilm Healthcare si occupa già da tanto ad esempio di tecnologie sanitarie sviluppando attrezzature ospedaliere per la TAC, risonanza magnetica, raggi-X, AI, PACS, endoscopia e ultrasuoni.

Non sono però stati annunciati nuovi investimenti nel reparto legato alla fotografia, quindi capire ora quanto sarà importante e duraturo quel settore per Fujifilm risulta oggi difficile.