Combustibili fossili: negli USA il crollo dei consumi più importante degli ultimi 30 anni
Nel 2020 il consumo di combustibili fossili ha raggiunto il valore più basso degli ultimi 30 anni, succede negli USA. Merito del lockdown e di un inverno 'caldo'.
Nel 2020 negli Stati Uniti non solo si sono consumati meno combustibili fossili, ma è stato addirittura raggiunto il livello di consumi più bassi degli ultimi 30 anni. Un calo del 9% su base annua, ossia rispetto ai consumi del 2019.
Tanto è bastato per trasformarlo in un anno eccezionale: è dal 1949 ad oggi che gli Stati Uniti non registravano, in proporzione, un calo così drastico nel corso di appena 12 mesi. Solitamente o si consumava di più rispetto all’anno precedente, o si parlava di oscillazioni di pochi punti percentuali.
Una parte importante del crollo dipende dai ridotti consumi della benzina, e in questo un ruolo fondamentale lo hanno avuto i lockdown predisposti dai singoli Stati, riducendo drasticamente il traffico automobilistico. Ma il calo riguarda anche gli altri combustibili, come il carbone e il metano.
Gli Stati Uniti hanno anche sperimentato un inverno insolitamente caldo: meno stufe e meno riscaldamenti accesi. Le emissioni di CO2 hanno raggiunto uno dei valori più bassi degli ultimi 40 anni.
Ma non basta: il calo dei consumi dovrà continuare nel corso dei prossimi anni, pena l’impossibilità di raggiungere gli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi sul clima, scrive The Verge. Gli Stati Uniti dovranno dimezzare le emissioni rispetto ai picchi registrati nel 2005.
L’unico modo per raggiungere questo traguardo? Azzerare gli investimenti in ogni nuovo progetto che dipenda dai combustibili fossili, spiega un report dell’Energy Agency.