“Rallentare l’invecchiamento è impossibile”, la tesi di uno studio dell’Università di Oxford

Un nuovo studio dell’Università di Oxford pone la parole fine al mito dell’immortalità. Il team, composto da scienziati di 14 paesi diversi, è giunto alle conclusioni che rallentare il processo d’invecchiamento, e quindi la mortalità in età avanzata, è molto probabilmente impossibile.

Oggi la cosiddetta industria della vita eterna vale 110 miliardi di dollari: un conglomerato di enti di ricerca, aziende e poli accademici che, in tutto il mondo, studia come rallentare, o addirittura fermare, l’invecchiamento usando la genetica e l’intelligenza artificiale. Nel 2025 quest’industria potrebbe arrivare a valere oltre 610 miliardi di dollari. Ma potrebbe essere tutto vano, scrive il The Guardian.

Lo studio di Oxford suggerisce la validità dell’ipotesi del processo d’invecchiamento invariabile, ossia la teoria secondo la quale l’umanità – e questo è vero per una moltitudine di specie animali – tende ad invecchiare con una velocità immutata e immutabile nel corso del tempo, a prescindere dal processo evolutivo e da fattori esterni.

La nostre scoperte avvalorano la teoria che ipotizza come nel corso dei secoli l’umanità non avrebbe ‘rallentato la morte’, ma semplicemente la longevità media sarebbe aumentata perché è crollata drasticamente la mortalità infantile

spiega José Manuel Aburto, ricercatore del Leverhulme Centre for Demographic Science di Oxford.

Secondo i ricercatori le diverse specie di primati tendono ad avere un tasso di invecchiamento piuttosto stabile a partire dall’ingresso nell’età adulta.

Lo studio si è concentrato sulla natalità e sulla mortalità registrate nel tempo all’interno di diverse specie di primati, oltre che nell’uomo. I risultati implicano che siano i processi biologici, e non i fattori ambientali, a controllare la longevità di una specie

Lo studio sembra suggerire che fattori ambientali e avanzamento della medicina possano avere un impatto rilevante nell’abbattimento della mortalità infantile – cosa che infatti è successo nel corso degli anni -, mentre il rallentamento della velocità d’invecchiamento in età adulta sembra una sfida impossibile, almeno per la medicina odierna.

 

 

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