Loki, recensione del secondo episodio della serie Marvel: I need a hero

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Se il primo episodio vi aveva già conquistato, arriva una buona notizia: cominciamo la recensione del secondo episodio di Loki con la convinzione che, dopo l’ottima partenza introduttiva, con questa nuova puntata si entra davvero nel vivo dell’azione. Nel pilota siamo stati bombardati di informazioni esattamente come il Loki del 2012, arrivato in una linea temporale alternativa direttamente dalla battaglia di New York contro gli Avengers. Come lui abbiamo dovuto assorbire nomi, nozioni, metabolizzare il fatto che le Gemme dell’Infinito vengano usate come fermacarte negli uffici della TVA (Time Variance Authority).

 

 

Riuscite a immaginare il suo tumulto interiore? Gli oggetti che fino a quel momento sembravano la massima fonte di potere dell’universo lì non hanno praticamente valore. C’è una materia prima molto più importante: il tempo. Glielo fa capire bene l’agente Mobius M. Mobius (Owen Wilson), che non si scompone di fronte a nulla, con quell’aria di chi ha visto davvero di tutto. In più varianti. Se nel primo episodio Loki (Tom Hiddleston, ormai un tutt’uno con il ruolo) era letteralmente frastornato (vedere la propria morte non deve essere una passeggiata dal punto di vista psicologico), qui sembra aver ripreso il controllo di se stesso e fa ciò che non avremmo mai pensato (e sperato) di vederlo fare: lavoro d’ufficio.

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Salvato da Mobius proprio per il suo unico bagaglio di conoscenza, Loki diventa la risorsa principale dell’agente per catturare una minaccia che sta mettendo non poco in difficoltà la TVA: una variante Loki estremamente intelligente e inafferrabile. E chi meglio del Dio dell’inganno può smascherare se stesso? Ecco quindi che l’aspirante re di Asgard si mette a fare ricerche negli archivi, a porre domande, a mettere insieme i pezzi. Per scoprire che in realtà ha accesso a molto poco: tutto è classificato, tutto è top secret. C’è solo una cosa da fare quindi con così poche informazioni a disposizione e un sistema di valori completamente ribaltato: bisogna pensare quadridimensionalmente. E Loki lo fa: il buon Doc Brown di Ritorno al Futuro sarebbe fiero di lui.

 

Loki: alla ricerca della variante perduta

Gli anni ’80 scorrono ancora potenti in tutti noi: anche nella serie Marvel dedicata a Loki. Il secondo episodio si apre infatti con la canzone “I need a hero” di Bonnie Tyler, che potrebbe essere una dichiarazione d’intenti. Per catturare una versione più scaltra e pericolosa di Loki ci vuole un Loki che per una volta non è il villain ma l’eroe? Vedremo. Certo è che a questa “variante Loki impazzita” piace moltissimo cambiare epoca e luogo. Quando sentiamo la canzone di Tyler siamo nel Wisconsin del 1985. Ma, come scopre presto la “nostra” variante Loki, quella a cui Mobius dà la caccia è stata in tantissimi momenti diversi dello spaziotempo. Tutti con una cosa in comune: hanno visto accadere un’apocalisse. O, meglio, un Ragnarock.

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Unendo i puntini come un vero detective, Loki trova una svolta: la variante Loki sceglie momenti critici della storia perché in questo modo il suo passaggio viene camuffato dal cataclisma.

Per provare la sua teoria lui e Mobius vanno addirittura a Pompei, nel 79 d.C., giusto in tempo per l’eruzione del Vesuvio. E, guarda un po’, ha ragione. Come prevedere quindi il prossimo spostamento della variante? Ricordate le caramelle Kablooie apparse nel 1549 nella Chiesa di Aix-en-Provence? Non era soltanto un’ottima intuizione per costruire la mitologia interna della serie: era un vero e proprio indizio. Niente è lasciato al caso in Loki.

 

easter egg del primo episodio di Loki - cover

Loki: l’esistenza è caos

Proprio come Sherlock e Watson, Doc e Marty, Bonnie e Clyde, Loki e Mobius si mettono quindi sulle tracce dell’altra variante Loki, tra una riflessione sull’esistenza e un tentativo di fuga. Come già avevamo intuito grazie al primo episodio, lo showrunner Michael Waldron ha trovato l’equilibrio perfetto tra parola e azione, tra divertimento e ragionamento filosofico, mescolando azione e thriller, fantascienza e dramma. Se Loki è una forza sempre propositiva, che non si dà per vinta, ma, anzi, cerca di espandersi il più possibile, Mobius è una roccia, sereno nel suo essere granitico: “L’esistenza è caos” dice al suo compagno di avventure. Per questo è totalmente devoto alla TVA, perché ha dato scopo alla sua esistenza. Un discorso che sicuramente ha una dose di saggezza al suo interno.

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“Accettare ciò che è” è un concetto che le filosofie e le religioni orientali comprendono molto bene. Ma, come si può intuire dal suo sguardo, uno come Loki invece, che assume molte forme, che non si fa sottomettere da nessuno ed è convinto (almeno fino a quel momento) di essere il fautore del proprio destino, non può mandarlo giù così facilmente. Loki non accetta il caos: Loki è un agente del caos. L’ha sempre celebrato, cavalcato, adorato. Godersi queste due visioni completamente opposte della vita e dell’umana sorte incarnate in due personaggi così ben scritti è un piacere.

Tom Hiddleston e Owen Wilson fanno letteralmente scintille insieme.

“Dove ci sono le orecchie di un lupo i denti sono vicini” dice l’asgardiano a Mobius. Ci fermiamo quindi qui, per non rovinare sorprese. Certo è che se questo è solo l’assaggio di quello che ci aspetta nei prossimi film Marvel (ricordiamo che Michael Waldron è anche lo sceneggiatore di Doctor Strange in the Multiverse of Madness diretto da Sam Raimi), questo Multiverso tanto desiderato, di cui per il momento stiamo appena annusando l’odore, sarà davvero da perderci la testa.

 

Loki è disponibile dal 9 giugno su Disney Plus.

 

Scopri tutti gli easter egg del secondo episodio di Loki:

easter egg del secondo episodio di Loki - loki jacket
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Loki
Recensione di Valentina Ariete

Come scritto nella recensione del secondo episodio di Loki, serie Marvel dedicata al Dio dell’inganno disponibile su Disney Plus, dopo la fisiologica introduzione del pilota qui si entra nel vivo dell’azione. La coppia formata da Tom Hiddleston e Owen Wilson funziona sempre meglio e i loro dialoghi sono brillanti. L’atmosfera è ormai creata ed è intrigante. In questo episodio c’è poi l’entrata in scena di facce nuove molto interessanti.

ME GUSTA
  • Tom Hiddleston e Owen Wilson fanno scintille.
  • C’è più azione rispetto al primo episodio.
  • Ci sono delle new entry nel cast, come Sasha Lane, molto interessanti.
FAIL
  • Continuano gli ammiccamenti ironici ai fumetti, che fanno tanto arrabbiare la fetta più severa del pubblico.
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