Il bando “5G for l’Art” indetto dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) si è concluso e uno dei progetti vincitori è quello di e-GEOS, il quale vuole imbastire un programma di monitoraggio strutturato su droni e satelliti interconnessi con una rete 5G. Il piano si chiama Pomerium, in onore del confine sacro che, secondo gli antichi romani, proteggeva la capitale.
e-GEOS, società costituita da Telespazio dall’ottanta per cento e dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) al venti, vedrà i suoi intenti cofinanziati dall’ESA e dalla stessa ASI, con l’obiettivo di imbastire un sistema di monitoraggio e sorveglianza che faccia ampio uso di tecnologie integrate.
In pratica, i dati ottenuti da satelliti, droni e sensori “smart” – l’azienda parla nello specifico di “internet of things” – permetteranno all’organo di controllo di costruire modelli digitali con cui identificare rapidamente ogni variazione o cedimento degli edifici presi in analisi.
Graffiti, vandalismo, formazione di discariche abusive, vegetazione infestante, inquinanti nell’aria, incendi: verranno controllati tutti i fenomeni che possono impattare sugli edifici storici, in modo da predirne anche le evoluzioni nel tempo. Le aree individuate da e-GEOS sono per ora limitate al Palatino e al Colosseo, alla Piramide Cestia e a Porta San Paolo, al tracciato urbano del fiume Tevere, all’Aventino e al Porto Fluviale.
Il progetto dovrebbe concretizzarsi ufficialmente nel marzo del 2022, con la creazione di una piattaforma cartografica digitale nota come Aware. Difficile dire come Pomerium andrà a incidere sulla privacy dei romani o se, oltre a prendere atto dell’incuria, il progetto sarà anche accompagnato da un adeguato investimento nel mantenimento e nel restauro dei luoghi storici d’interesse.
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