La startup svedese Candela Speed Boat presenta al Salone Nautico di Venezia l’aliscafo elettrico Candela Seven, una vera e propria barca “volante” a emissioni zero che ricorda in tutto e per tutto le prodezze tecnologiche che hanno reso competitiva l’ultimissima incarnazione di Luna Rossa.

Il mezzo poggia infatti le sue meccaniche sugli hydrofoil, le ali subacquee che, una volta raggiunta una certa velocità, permettono all’imbarcazione di sollevarsi dal pelo dell’acqua, limitandone l’attrito di almeno l’80 per cento. Questo vuol dire meno rumore, meno resistenza e, ovviamente, meno consumi.

Candela Speed Boat punta proprio su questo, nel parlare della sua creatura a Venezia. L’idea avanzata è che, riducendo la superficie di contatto con l’acqua lagunare, le imbarcazioni locali attenuerebbero notevolmente il moto ondoso e gli edifici sarebbero meno soggetti a erosione.

Tutto molto bello, fintanto che non si prende in considerazione che, perché la barca diventi effettivamente “volante”, sia necessario raggiungere i 22 nodi, circa 40 km/h. I limiti di velocità imposti dalla città d’arte si aggirano tra i 5 e i 7 km/h, anche se saremmo curiosi di vedere un vaporetto fare drifting selvaggio tra i canali storici.

Baggianate promozionali a parte, Candela Seven promette performance eccellenti, ovvero 107 chilometri di navigazione per soli cinque euro di ricarica elettrica, anche se c’è da ipotizzare che una simile stima sia calcolata in base a una velocità di crociera che permetta agli hydrofoil di garantire tutta la loro efficacia.

Nonostante le evidenti limitazioni del caso, l’aliscafo svedese si pone come interessante evoluzione di un mercato che sta approfittando dell’esistenza di tecnologie sempre a più buon mercato per ricercare soluzioni e design innovativi. Ora bisogna solo capire se il Candela Seven sia un’avanguardia o una bizzarria.

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