La testata The Verge ha scaturito una considerazione che merita di essere effettivamente analizzata: Apple, azienda tech che da sempre si è mostrata riservata quanto elegante, si sta trovando volente o nolente a dover rinunciare a parte della sua segretezza e a ritrattare il suo ruolo, almeno con i dipendenti.

L’articolo in questione, di cui trovate il link in calce, da il via alla sua riflessione studiando i risultati della faccenda che ha riguardato Antonio García Martínez, un neo-assunto dell’azienda di Cupertino che era discretamente famoso per aver scritto Chaos Monkeys, un testo in cui analizzava la vita della Silicon Valley con toni che andavano dal qualunquismo al sessismo.

Diverse dipendenti dell’azienda hanno manifestato immediatamente il loro malcontento nei confronti del nuovo arrivato, quindi alcuni colleghi si sono uniti a loro vergando una lettera che, fatalmente, è finita nelle mani di alcuni giornalisti.

L’episodio è divenuto un caso mediatico e Martínez è stato messo alla porta. Nel giro di pochi giorni, diversi dipendenti hanno iniziato a far sentire le proprie ragioni, spesso chiedendo miglioramenti sulle condizioni di lavoro che vengono loro offerte. Un approccio proto-sindacale assolutamente impensabile fino a poco tempo fa.

La stoica facciata di segretezza di casa Apple è altresì intaccata anche su altri frangenti, quelli giudiziari. La causa in corso con Epic Games ha imposto al CEO Tim Cook alcune domande essenziali da cui l’amministratore si è trovato a svicolare al costo di “tradite”, seppur superficialmente, la candida immagine di azienda al servizio dell’umanità.

Sempre in questo periodo, ulteriori scheletri nell’armadio ci vengono concessi da un’altra storiaccia di tribunale, una che rivela come la Big Tech si sia prestata docilmente alla censura cinese pur di approfittare del potentissimo mercato asiatico.

La Apple eterea e intoccabile del “stay foolish stay hungry” sembra cedere al passo a un’azienda tech più terra-terra, una che deve scendere a compromessi di matrice commerciale, che ha riscoperto la sua carnalità e che, pertanto, potrebbe trovarsi presto a fare i conti con un nuovo modo di vedersi e di raccontarsi.

 

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