Le Olimpiadi di Tokyo dovrebbero iniziare tra un paio di mesi, tuttavia i giapponesi sono tutt’altro che entusiasti della cosa, anzi buona parte vorrebbe che l’evento sportivo saltasse, in modo da garantire una migliore difesa dal ritorno in forze della pandemia. Il Governo, tutt’altro che d’accordo, si tappa le orecchie e intensifica la campagna di vaccinazione.
Un recente sondaggio ha suggerito che l’80 per cento del popolo nipponico vorrebbe posticipare o cancellare le Olimpiadi, Olimpiadi che molti ritengono stiano distraendo l’Amministrazione del Paese dalla battaglia al Covid-19, sia a livello di attenzione manageriale, sia sul piano degli investimenti economici.
La maggior parte delle principali città del Giappone rimarranno in stato d’emergenza fino al 31 maggio, forse di più. I locali, in effetti, si aspettano il peggio e la fiducia nel Primo Ministro Yoshihide Suga è calata al 35 per cento, con il 63 per cento delle persone che si dice insoddisfatta dalla gestione pandemica.
Suga, dal canto suo, rassicura i giapponesi di non aver mai messo le Olimpiadi in cima alla lista delle priorità, tuttavia la sua gestione incoerente e orientata al soddisfare il mondo imprenditoriale non ha certamente convinto le masse.
A lanciare dubbi è soprattutto il fatto che solamente il 4,4 per cento della popolazione ha ottenuto la prima iniezione di vaccino, cosa che il Governo vuole ora sistemare in fretta e furia, proprio nell’ottica di arrivare preparati al tanto atteso evento internazionale.
Tokyo, Osaka e altre metropoli hanno aperto dei centri di vaccinazione massiva che, nei prossimi tre mesi, dovrebbero riuscire ad accogliere dalle 5.000 alle 10.000 persone l’uno, ogni singolo giorno.
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