Guo Wengui: il cinese esiliato che promuove disinformazione negli USA

Guo Wengui

Guo Wengui è una figura relativamente invisibile agli occhi del mondo: è un imprenditore cinese in esilio volontario a New York, un uomo d’affari che – stando all’indagine portata avanti da Graphika – sarebbe al centro di numerose campagne di disinformazione online, propagando falsità che vanno dalle bufale sui vaccini alla promozione delle teorie contorte di QAnon.

L’uomo, vicino a Steve Bannon, figura centrale nella passata Amministrazione Trump, controlla canali internettiani quali il social GTV Media Group, ma anche più di una dozzina di gruppi d’azione locali, tutti contesti altamente partecipativi che consentono a Guo di dichiararsi non responsabile dei contenuti che di fatto sostiene, visto che questi sono frutto delle opinioni dei singoli.

I contenuti in questione disprezzano le vaccinazioni etichettandole come velenose, supportano l’idea che il Presidente Joe Biden abbia rubato le elezioni del 2020, accusando l’antifa di terrorismo, attaccano la leadership della Cina e, più in generale, si allineano non poco con la narrazione politica dei Repubblicani più “focosi”.

In un apparente paradosso, lo stesso Guo Wengui si è fatto promotore di ostilità anche nei confronti di dissidenti cinesi ostili al Partito Comunista, personaggi attivisti che, pur condividendo l’antipatia per il Governo Xi Jinping, ritengono anche che l’imprenditore stia intorbidendo il confronto con falsità amene.

“Guo e i suoi media hanno giocato un ruolo estremamente attivo nel diffondere misionformazione riguardante le politiche e le società di Cina e America”, ha suggerito Teng Biao, dissidente che lotta per i diritti umani e che è stato etichettato dell’imprenditore come “traditore” da “eliminare”.

La rete che si è venuta a costituire, sostenuta esplicitamente da finanziatori e amici, opera capillarmente e sistematicamente, bombardando le proprie idee su app quali Discord, WhatsApp, Telecram, ma anche i social topici a la Facebook, Twitter e Instagram.

Un’ondata di fandonie apparentemente inarrestabile coordinata da un uomo che sembra non aver alcun ruolo o retribuzione ufficiale, la cui presenza è occultata da una struttura che è al limite della setta.

 

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