Marte si sta facendo affollato, ora che anche il rover cinese Zhurong ha toccato la superficie del pianeta nella regione Utopia Planitia. Almeno stando a quanto comunicato dal CGTN, media affiliato al Governo comunista. A differenza della NASA, che ha fatto delle sue missioni marziane un reality show, il programma orientale ha un approccio molto più a basso profilo e le uniche immagini pervenute non sono che render puramente illustrativi.
The lander carrying China's first Mars rover #Zhurong has touched down on the Red Planet, the China National Space Administration confirmed on Saturday morning. Zhurong has been designed to operate in the Red Planet for at least 90 Martian days.
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— CGTN (@CGTNOfficial) May 15, 2021
Le titubanze mostrate da alcuni nell’accogliere le informazioni fornite dall’Amministrazione Spaziale della Nazione Cinese sono in parte dettate da letture politiche, ma anche dalla consapevolezza che l’atterrare su Marte sia un‘impresa complessa e non priva di incognite.
L’atmosfera rarefatta e la discesa rocambolesca fanno sì che le basi terrestre si trovino a dover vivere “sette minuti di terrore” in cui gli strumenti perdono il contatto con gli operatori, operatori ai quali non resta che pregare che tutto vada in porto senza incidenti.
Al di là delle perplessità al limite del gossip, non c’è motivo di credere che Zhurong abbia avuto problemi e l’intero mondo accademico e scientifico si sta complimentando con il traguardo ottenuto dalla Cina, tacitamente manifestando il desiderio di poter ottenere ulteriori dati sul Pianeta Rosso.
Il rover Zhurong, nello specifico, mira a sondare un’area che si ipotizza fosse sommersa da un’oceano e sotto la quale dovrebbero esservi ancora giganteschi depositi di ghiaccio, i quali a loro volta potrebbero dimostrarsi essenziali, nell’ottica di un’eventuale colonizzazione di Marte.
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- China’s Mars Rover Mission Lands on the Red Planet (nytimes.com)