Ormai gira da qualche giorno la notizia di un “fungo nero” che sta decimando i sopravvissuti indiani al coronavirus. La cosa, già di per sé preoccupante, sta però iniziando a sfociare in direzione dell’allarmante, poiché l‘infezione ha valicato i confini politici dell’India per raggiungere il Pakistan.

Sia chiaro, non stiamo parlando di una pandemia nella pandemia, tuttavia la situazione non sta certamente facendo un favore ai locali, afflitti da una malattia che è malignamente beffarda. A cedere all’infezione fungina sono infatti perlopiù i sopravvissuti al Covid-19, specialmente coloro che sono già affetti da diabete. La mortalità di chi manifesta sintomi rasenta il 50 per cento.

La mucormicosi – questo il nome della malattia – è un’infezione relativamente rara, se non altro perché è normalmente soppressa dal nostro sistema immunitario, tuttavia gli steroidi che salvano le persone dal coronavirus finiscono immancabilmente per il fiaccare l’organismo. I pazienti, ormai immunodepressi, rischiano di trovarsi con la muffa che attecchisce all’interno del proprio corpo.

Questa infezione, che prima sembrava limitata all’India, si sta dimostrando più insidiosa di quanto non si fosse inizialmente pensato e potrebbe progressivamente estendersi in alcune zone dell’area occidentale dell’Asia.

Abbiamo visto almeno cinque casi di mucormicosi, anche nota come “fungo nero”, tra i pazienti gravi di Covid-19 che sono sotto terapia intensiva nelle nostre strutture mediche. Almeno quattro pazienti sono deceduti a causa di questa complicazione. Almeno altri due centri hanno registrato casi di mucormicosi tra i pazienti Covid-19. […]

I pazienti di Covid-19 hanno già una bassa immunità, poi ricevono gli steroidi e diventano un facile bersaglio per il fungo nero,

ha riferito un medico dell’ospedale di Karachi, Pakistan.

 

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