La Chernobyl Spirit Company ha creato l’Atomik, una vodka a base di grani e acque della nota area atomizzata dell’Ucraina le cui le residue impurità radioattive sono state sterilizzate nella distillazione dell’alcol. L’azienda si stava preparando a inviare 1.500 bottiglie del prodotto al Regno Unito, ma le autorità locali le hanno sequestrate, con una scusa che non convince affatto la dirigenza della distilleria.
Verrebbe infatti da pensare che il problema fosse legato a eventuali pericoli per la salute, a preoccupazioni che rimandano alla coltivazione del frumento nella “zona di esclusione”, quella considerata ancora a pericolo dal Governo ucraino. Invece no, non formalmente. A fermare tutto è stata la burocrazia.
Sembra che ci stiano accusando di usare bolli di accisa ucraini falsificati, ma non ha il minimo senso, visto che le bottiglie sono per il mercato britannico e sono chiaramente etichettate con i bolli adeguati per l’Inghilterra,
ha riferito con un comunicato Jim Smith, professore di scienze ambientali presso la Portsmouth University e fondatore dell’azienda in questione.
Ora la cosa è passata in mano agli agguerritissimi avvocati, i quali vogliono a ogni costo trovare il modo di commerciare l’alcol in questione, prodotto che l’azienda identifica come la prima creazione agricola che viene coltivata nella zona di Chernobyl da quel fatidico 1986. Con il prodotto già pronto per la spedizione, non si possono neppure biasimare.
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