Qualche giorno fa vi avevamo parlato di Netflix e del motivo per cui il servizio di streaming ha deciso di chiudere i rapporti con l’Hollywood Foreign Press Association. Ora anche Amazon Studios si è aggiunta alla lunga lista di società che non vogliono più lavorare con l’organizzazione che si occupa dei Golden Globes, almeno fino a quando l’HFPA non rinnoverà in modo significativo le sue iniziative di diversità e inclusione. La stessa condizione imposta da Netflix, insomma.
Uno dei problemi riguarda il fatto che tra i membri della commissione dell’Hollywood Foreign Press Association nessuna persona è di origine afroamericana. L’associazione, però, aveva annunciato l’intenzione dei membri di diventare più inclusivi e di promuovere la diversità, dichiarando di aver “votato in modo schiacciante per adottare un piano di riforma radicale dell’Associazione”. Tutto ciò non è stato sufficiente al fine di mantenere i rapporti, né per Netflix né per Amazon Studios, il cui portavoce ha riferito:
Non lavoriamo con l’HFPA da quando questi problemi sono stati sollevati per la prima volta e, come il resto del settore, stiamo aspettando una risoluzione sincera e significativa prima di andare avanti.
Ricordiamo che solo un paio di giorni fa, in merito alla questione, il co-CEO di Netflix Ted Sarandos, aveva affermato:
Il voto di oggi è un primo passo importante. Tuttavia non crediamo che queste nuove politiche proposte, in particolare riguardo alle dimensioni e alla velocità della crescita dei membri, riuscirebbero ad affrontare le sfide sistemiche della diversità e dell’inclusione dell’HFPA o la mancanza di standard chiari che i membri dovrebbero seguire.
Quindi abbiamo deciso di interrompere qualsiasi attività con l’organizzazione, almeno fino a quando non verranno apportate modifiche più significative. Sappiamo che molti membri dell’associazione sono ben intenzionati e vogliono un vero cambiamento.
Nel frattempo, anche Scarlett Johansson si è schierata contro l’Hollywood Foreign Press Association, in quanto la considera un’organizzazione sessista, insieme a WarnerMedia, i cui dirigenti – in una lettera – hanno scritto:
WarnerMedia Studios and Networks continuerà ad astenersi dal coinvolgimento diretto con l’HFPA, comprese conferenze stampa autorizzate e inviti a coprire altri eventi del settore dove sono presenti talenti. Questo fino a quando i cambiamenti non saranno implementati.
La WarnerMedia ha anche sottolineato la mancanza di diversità nel suo processo di nomina e premiazione, così come le domande insensibili dal punto di vista razziale, sessiste e omofobe in occasione di conferenze stampa ed eventi:
Per troppo tempo, le richieste di vantaggi, favori speciali e richieste non professionali sono state fatte ai nostri team e ad altri in tutto il settore. Ci rammarichiamo come industria di esserci lamentati, ma fino ad ora abbiamo ampiamente tollerato questo comportamento. Vorremmo anche vedere l’HFPA implementare un codice di condotta specifico che venga applicato e includa la tolleranza zero per il contatto fisico indesiderato di tutti i talenti e il personale.
Le società di WarnerMedia che stanno boicottando i Golden Globes sono HBO, HBO Max, Warner Bros. Pictures Group, Warner Bros.Television, TNT e TBS. I dirigenti che hanno firmato la lettera sono Ann Sarnoff, presidente e CEO, WarnerMedia Studios and Networks; Casey Bloys, chief content officer, HBO e HBO Max; Toby Emmerich, presidente, Warner Bros. Pictures Group; Channing Dungey, presidente, Warner Bros. Television Group; Brett Weitz, direttore generale, TBS, TNT e TruTV; Johanna Fuentes, responsabile delle comunicazioni globali, WarnerMedia Studios and Networks; e Christy Haubegger, Chief Inclusion Officer, WarnerMedia.
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