Furbacchione di un Donald Trump: non avendo più un account Twitter tutto suo, l’imprenditore ha cercato di aprirsi un varco per vie traverse, ma il social guidato da Jack Dorsey non ci è cascato e il neonato profilo è stato immediatamente cancellato.

Trump, ormai persona non gradita su nessun portale internettiano, è stato cacciato in malo modo a inizio anno, in conseguenza al fatto che si ostinasse a spargere provocatoria disinformazione alle destre alternative che poi hanno assalito il Campidoglio di Washington.

Da allora, l’uomo ha cercato di ritornare a far sentire la sua voce su internet in diversi modi, sempre con scarso successo, cosa che alla fine lo ha spinto a creare un suo blog personale da cui divulgare il Verbo trumpiano.

Questo espediente, nella sua semplicità, ha un nonché di brillante: i suoi post vengono condivisi da terzi sui social a lui ostili, con le preview di detti post che sono costruite ad hoc per massimizzare il traffico in entrata sulla pagina originale.

La trovata, però, non è bastata a Donald Trump, il quale ha voluto tentare la fortuna creando @DJTDesk, profilo Twitter del suo blog, immediatamente sospeso.

Come dichiarato nella nostra policy contro all’evasione dei ban, prenderemo azioni contro gli account il cui intento apparente è quello di sostituire o promuovere contenuti affiliati a un account sospeso,

ha commentato un portavoce della Big Tech.

La rottura tra Trump e Twitter è stata particolarmente traumatica, molto più di quella subita con Facebook. Il portale di Dorsey offre una rete di contatti con giornalisti, opinionisti e cronisti, personaggi che a loro volta, volenti o nolenti, fungono da cassa di risonanza per le sue dichiarazioni altisonanti. Perso questo pulpito digitale, l’uomo d’affari fa molta più fatica a farsi notare.

 

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