Xbox Store: ridurre le commissioni sui developer su PC e console per battere la concorrenza

Un documento riservato ottenuto e presentato da Epic Games nel suo contenzioso con Apple rivela un’inedita strategia di Microsoft. Il colosso di Redmond vuole tagliare radicalmente le commissioni che si prende per ogni copia digitale venduta sull’Xbox Store. L’obiettivo? Essere più competitivi sull’offerta PC e spingere il servizio XCloud.

Il brand Xbox non è più legato indissolubilmente alle console, una parte rilevante dell’esperienza arriva dal mondo PC. Il nuovo abbonamento Xbox Game Pass Ultimate ne è una chiara prova. Eppure, game pass a parte, lo store di Microsoft è ancora molto poco concorrenziale rispetto all’offerta di realtà consolidate come Steam, Epic e non solo.

Da qui la volontà di ridurre, significativamente, le commissioni che gravano sui developer per ogni copia digitale venduta, nel tentativo di dare una scossa al mercato e rubare qualche quota ai concorrenti. Il piano, mai annunciato ufficialmente, è stato portato all’attenzione del pubblico in via assolutamente incidentale: è uno dei documenti presentati nel corso della lite tra Apple e Epic Games. Lite dove Microsoft non c’entra assolutamente nulla, ma siccome l’oggetto della contesa sono proprio le enormi commissioni imposte da Apple ai developer, ad Epic Games fa comodo fornire una fotografia dettagliata sul comportamento degli altri player del mercato, nel tentativo di mettere Apple (ulteriormente) sotto una cattiva luce.

Il dato interessante è che Microsoft starebbe valutando di fare altrettanto anche per quel che riguarda le copie digitali vendute all’interno dello store delle console Xbox One e Series X/S.

Oggi Microsoft prende una commissione del 30%, come del resto fanno sia Sony che Nintendo.

Nonostante l’autenticità del documento presentato in aula, sembra che Microsoft non abbia ancora preso una decisione ufficiale. Un portavoce dell’azienda ha spiegato a The Verge di non avere alcun piano per modificare le commissioni del suo Xbox Store.

Dal documento emergerebbe anche l’intenzione di usare le commissioni più basse per ottenere più facilmente i diritti d’uso dei videogiochi per il suo servizio di streaming in Cloud. Ad esempio, si parla della possibilità di proporre un rapporto 88 / 12 a vantaggio dei developer qualora acconsentano ad inserire il loro videogioco all’interno dell’offerta di XCloud.

Anche su questo, Microsoft per il momento ha scelto di trincerarsi dietro ad un No-Comment.

 

 

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