I fan di Neuralink, azienda di neurotecnologia che mira a creare un’innovativa interfaccia neurale uomo-macchina, ricevono oggi una notizia destabilizzante: il co-fondatore e presidente della start-up, Max Hodak, ha mollato il colpo e non fa più parte del progetto.
Ad annunciarlo è stato lo stesso Hodak via tweet, sottolineando come l’allontanamento sia ormai avvenuto settimane fa. La comunicazione, professionale e diplomatica, non fornisce molti dettagli con cui inquadrare la situazione e l’uomo si è perlopiù limitato ad augurare buon lavoro ai suoi ex-sottoposti.
Una simile rivelazione fa alzare qualche sopracciglio, se non altro perché la situazione dei dietro le quinte di Neuralink è abbastanza fumosa e il fatto che un co-fondatore abbandoni la barca – o venga cacciato – prima ancora che l’azienda riesca a mettere in commercio il prodotto che sta sviluppando non può che sollevare qualche perplessità.
Non sono mancate persone che hanno sfruttato il post di Twitter per dare voce alle proprie preoccupazioni. Un utente, in particolare, ha esplicitato di non essere entusiasta del cambio di regia della ditta, soprattutto in uno stadio tanto delicato del suo sviluppo imprenditoriale. Hodak ha reagito con un lapidario “same“, “la penso allo stesso modo”.
I detrattori più ferventi sono pronti a etichettare Neuralink come una nave che affonda, i sostenitori sono convinti che una nuova direzione possa ravvivare la fiamma creativa del team e concentrare le forze lì dove servono: non resta che attendere i prossimi passi dell’azienda e vedere come evolverà la questione.
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