I microbiologi hanno scoperto che è possibile utilizzare i batteri che producendo una pellicola appiccicosa permettono di intrappolare le microplastiche. Una soluzione che potrebbe risolvere l’annoso problema della microplastica che si diffonde nell’ambiente, rimuovendola e rendendo più facile il loro riciclaggio.

Le microplastiche sono particelle di plastica molto piccole con un  diametro inferiore ai 5 mm. Date le loro dimensioni possono diffondersi nell’ambiente attraverso, ad esempio, la rottura di pezzi di plastica più grandi, il lavaggio di indumenti sintetici, la rottura di pneumatici per auto e rifiuti di plastica direttamente dall’industria.

Sono particolarmente dannose e rappresentano un grave rischio per le catene alimentari e la salute.

Gli attuali metodi di smaltimento delle microplastiche come l’incenerimento o lo stoccaggio in discarica sono metodi limitati e che spesso presentano altri svantaggi.

Il metodo proposto da questa ricerca coinvolge i micro batteri Pseudomonas aeruginosa una specie che si trova in tutti gli ambienti ed è stato precedentemente dimostrato che colonizza le microplastiche nell’ambiente.

Questi microbi sono una specie di batteri che si trova in tutti gli ambienti ed è stato precedentemente dimostrato che colonizza le microplastiche nell’ambiente.

La tecnica utilizza una pellicola che questi microbatteri producono quando si aggregano insieme: una sostanza appiccicosa a cui le microplastiche restano attaccate.

Il test è stato eseguito all’interno di un reattore e hanno dimostrato che una volta che le microplastiche vengono intrappolate da questa pellicola affondano sul fondo del reattore. Una volta sul fondo il film appiccicoso viene quindi sintetizzato da un gene e disperso, rilasciando le particelle microplastiche per la lavorazione e il riciclaggio.

Il passo successivo è quello di spostare la ricerca dal laboratorio ad un contesto ambientale per poi in futuro essere utilizzata negli impianti di trattamento delle acque reflue per aiutare a fermare la dispersione di microplastiche negli oceani:

questo fornisce una base per future applicazioni negli impianti di trattamento delle acque reflue, dove le microplastiche possono essere rimosse in modo sicuro e rispettoso dell’ambiente

ha detto Yang Liu, ricercatore presso il Politecnico di Hong Kong.

La ricerca è stata presentata alla conferenza annuale della Microbiology Society da Yang Liu ricercatore presso il Politecnico di Hong Kong.