Quando Tesla ha pubblicato il suo ultimo report finanziario, agli analisti non è di certo passato inosservato che l’azienda – anche questa volta – è riuscita ad andare in positivo non grazie alla vendita di auto, ma attraverso altre operazioni di vario tipo. Tra cui acquistando e vendendo rapidamente un gran quantitativo di Bitcoin.

Lo ricordate? Ad inizio anno Tesla aveva stupito il pubblico annunciando – attraverso il suo CEO Elon Musk – di aver scommesso ben 1,5 miliardi di dollari nella criptovalute. Poi è arrivata anche la decisione di accettare i Bitcoin per l’acquisto delle auto Tesla – solo negli USA.

Nel report finanziario sul primo trimestre del 2021 si evince che Tesla avrebbe già venduto una parte rilevante – ma non maggioritaria né totale – della criptovaluta acquistata a gennaio. Evidentemente la mossa è piaciuta anche ai dirigenti della Nexon Co, una publisher di videogiochi di nazionalità coreana.

Il publisher ha scelto di acquistare 1.717 Bitcoin. Il tempismo forse non è dei migliori, dato che l’acquisto è avvenuto quando l’asset veniva venduto a 58.226 dollari. Oggi un BTC vale 54.000$ (45.000 euro), pochi giorni fa era sceso brevemente sotto i 50mila.

La Nexon ha scommesso il 2% della sua liquidità, pari a 100 milioni di dollari

In totale, la Nexon ha scommesso circa il 2% della sua liquidità, pari a 100 milioni di dollari. Peraltro, scrive Bloomberg, si tratta dell’acquisto in criptovalute di proporzioni più rilevanti per un’azienda quotata nella borsa di Tokyo.

Il publisher coreano entra a far parte di un nutrito club di aziende di grosse dimensioni che hanno scelto di puntare sulla criptovaluta: non solo Tesla, ma anche la Square di Jack Dorsey — che recentemente ha difeso la sua scelta parlando di un futuro ecosostenibile possibile per il settore del mining di criptovalute.

La Nexon ha spiegato di vedere nei Bitcoin un’opportunità per proteggere la sua liquidità dall’inflazione. “Anche se non è universalmente riconosciuta in questo modo, riteniamo i Bitcoin una forma di valuta in grado di mantenere, verosimilmente, il suo valore in futuro”.