La polizia di Washington DC è in una pessima posizione: dei cybercriminali sono entrati nei sistemi del dipartimento e hanno carpito una quantità ignota di dati sensibili, spingendo ora spietatamente per una strategia ransomware d’alto profilo. Se le forze dell’ordine non cederanno, gli hacker hanno promesso infatti di pubblicare i nomi degli informatori infiltrati nelle gang.

Non si tratta peraltro di una minaccia vana. Le stesse forze dell’ordine hanno ammesso che i propri server siano stati attaccati, mentre online è comparsa una prima tranche dei contenuti trafugati. A essere finti sul web sono alcuni screenshot rappresentanti una lista di 250GB di contenuti, dati che riporterebbero i nominativi dei detenuti, ma anche quelli dei sospetti da tenere d’occhio.

Alla polizia è stata concessa una deadline di tre giorni per soddisfare le richieste degli attentatori, tre giorni che l’FBI userà certamente per cercare di venire a capo dell’attacco ransomware. Il dipartimento di Washington DC non è, peraltro, il primo a essere vittima di un simile approccio e segue a ruota quelli di Presque Isle e Azusa, rispettivamente in Maine e in California.

 

Potrebbe anche interessarti: