Il direttore dell’intelligence britannica del GCHQ, Jeremy Fleming, sta partecipando oggi alla conferenza annuale sulla sicurezza indetta dall’Imperial College. Leggendo alcuni anticipi del suo discorso anticipati alla stampa dal suo staff, si evince che il Regno Unito si stia preparando a chiedere la coesione dell’intero Occidente per una corsa alla tecnologia che sia coesa e condivisa.

Fleming non va per le mezze misure, sostenendo che l’alleanza Atlantista stia seriamente rischiando di delegare tutte le infrastrutture tecnologiche a potenze terze, soprattutto alla Cina, con il risultato che la sicurezza dei cittadini scivoli in uno stato di pericolosa incertezza.

La cybersicurezza è una tematica sempre più strategica che richiede un intervento su scala nazionale. […] Le regole stanno cambiando in modi che non sono sempre sotto il controllo dei governi e se non dovessimo intervenire è sempre più chiaro che la tecnologia chiave su cui faremo affidamento per la prosperità e la sicurezza del nostro futuro non saranno plasmate o controllate dall’Occidente. Stiamo ora affrontando una resa dei conti,

recita il discorso che verrà letto oggi.

Un simile approccio aggressivo giunge in un periodo in cui il primo ministro del Regno Unito, Boris Johnson, spinge per il consolidamento di un gruppo noto come “D10“, riunendo le dieci nazioni democratiche più importanti del pianeta per consolidare una strategia che possa tenere testa al gigante asiatico, soprattutto per quanto riguarda la rete 5G.

 

Potrebbe anche interessarti: