Il Pentagono si starebbe prendendo una “pausa strategica” per rivalutare l’impegno finanziario rappresentato dai suoi jet di ultima generazione. L’esercito statunitense si stava infatti impegnando ad aggiornare il sistema logistico dei suoi F-35, tuttavia alcuni “tagli al budget” avrebbero mandato in stallo l’intero processo.

A dichiararlo nel modo più diplomatico possibile è stato direttamente il Tenente Generale Eric Fick, l’ufficiale esecutivo che si occupa di supervisionare il programma F-35. Nello specifico, il militare ha sostenuto che i fondi per la ricerca e sviluppo siano crollati nel 2021 del 42 per cento.

Non è peraltro difficile credergli: gli F-35 sono noti per essere degli strumenti costosi, capricciosi e decisamente poco efficienti. Il Dipartimento della Difesa a stelle e strisce ha stimato che il software dei velivoli, i quali sono in via di sviluppo dal 1995, sono afflitti da quasi 900 glitch di sistema, i quali si affiancano a loro volta a 13 ostacoli progettuali che “devono essere sistemati”.

La Casa Bianca, insomma, avrebbe deciso di decurtare parte del budget che sarebbe aspettato agli F-35 verso altri lidi, con i politici Democratici che si sono dimostrati quanto mai biliosi nei confronti di quello che ormai viene visto come un salasso fine a sé stesso.

Prenderò un grande respiro per cercare di contenere la mia rabbia per quanto sta succedendo. Quello degli F-35 è il programma più oneroso della storia del Dipartimento della Difesa e si prevede che i costi di mantenimento andranno a superare i 1,2 trilioni di dollari, durante l’intera vita del programma,

ha lamentato il Dem californiano John Garamendi, in risposta a Fick, il quale stava cercando di spiegare che la priorità dei suoi uomini è contenere il più possibile i costi di sviluppo dell’opera.

 

Potrebbe anche interessarti: