Se perfino la Shell punta sulle auto elettriche: il colosso delle pompe di benzina investirà 2,5 miliardi di dollari per dotare le sue stazioni di servizio di colonnine elettriche in grado di dare il pieno di energia agli EV.

A dirlo è Huibert Vigeveno, dirigente dell’azienda anglo-olandese. Per Shell è una scelta obbligata: le auto elettriche stanno mangiando sempre più quote di mercato ai veicoli a motore endotermico. Nel futuro diventeranno predominanti per precise scelte politiche dei Governi di tutto il mondo. Scommettere oggi sulle infrastrutture di ricarica per le auto elettriche è un imperativo, pena il rimanere con il cerino in mano nell’arco del prossimo decennio.

Oggi Shell ha 60.000 punti di ricarica distribuiti in tutto il mondo, ma il colosso ha ambizioni molto più grosse per il futuro. L’obiettivo è quello di avere una rete di 500.000 colonnine per gli EV attive entro la fine del 2025. Nel 2030 saranno 2,5 milioni. Complessivamente, l’operazione avrà un costo stimato superiore ai 6 miliardi di dollari.

Shell punta anche sui combustibili sintetici e sull’idrogeno e si è data l’obiettivo di produrre  560TWh da fonti pulite entro la fine del 2030.

Dobbiamo dare ai nostri clienti i prodotti ed i servizi che vogliono e di cui hanno bisogno, prodotti con l’impatto ambientale più basso possibile. Allo stesso tempo, useremo i nostri punti di forza già acquisiti per rendere più competitivo il nostro portfolio, in modo da compiere una transizione verso la neutralità climatica graduale e parallela a quella del resto della società

aveva spiegato lo scorso febbraio Ben van Beurden, amministratore delegato della Shell.