Un intergruppo composto da 40 membri del Parlamento Europeo hanno chiesto alla Commissione una moratoria per vietare l’uso del riconoscimento facciale – da parte di autorità ed enti privati – nei luoghi aperti al pubblico.

La Commissione Europea lavora al delicato compito di definire le regole che guideranno l’adozione delle tecnologie d’intelligenza artificiale nel corso dei prossimi decenni. Dovrà affrontare anche il tema del riconoscimento facciale, che dove applicato —come negli USA e in Regno Unito— continua a mietere vittime, creando errori giudiziari e gravi interrogativi sul fronte dei diritti umani.

Nelle scorse settimane le principali organizzazioni per la difesa della privacy e dei diritti digitali hanno lanciato la campagna ‘Reclaim your face’ per chiedere alla Commissione una moratoria sull’uso del riconoscimento facciale in Unione Europea.

La Commissione dovrebbe presentare le sue linee guida sull’uso delle IA in campi potenzialmente ad alto rischio nel corso della prossima settimana. Politico ha ottenuto e pubblicato una prima bozza della proposta, ve ne abbiamo parlato qua. Nella bozza emersa nelle scorse ore non si fa alcuna menzione del riconoscimento facciale.

L’uso delle tecnologie di riconoscimento biometrico in pubblico, dove applicato, è già stato più volte criticato aspramente per l’alto rischio di generare falsi positivi, segnalando alle autorità cittadini innocenti e discriminando soprattutto i gruppi più marginalizzati. Per questo chiediamo sia vietata

si legge nella lettera alla Commissione firmata da 40 eurodeputati.