Nella decima egloga delle Bucoliche il poeta latino Publio Virgilio Marone scriveva una delle sue locuzioni più famose: Omnia vincit amor et nos cedamus amori, ovvero L’amore vince tutto, arrendiamoci anche noi all’amore, frase che può essere usata per riassumere in breve Love and Monsters, action comedy sci-fi diretta da Michael Matthews.
Un film che vede protagonista l’outsider Dylan O’Brien e che racconta del suo viaggio attraverso un mondo post-apocalittico abitato da mostri giganti per ritrovare l’amore della sua vita, che ha il volto di Jessica Henwick. Perché si sa, l’amore è più forte di ogni cosa. Nella recensione di Love and Monsters assisteremo alla maturazione di un ventenne tanto determinato quanto incosciente attraverso un Pianeta a dir poco letale.
Love and Monsters è una divertente action comedy sci-fi che vede protagonista un outsider disposto a tutto per ritrovare la sua amata.
La fine del mondo
La vita sulla Terra procede come sempre, finché la vita non viene minacciata dall’imminente arrivo di un asteroide. Ma si sa, l’essere umano è pieno di risorse e la minaccia viene fatta esplodere con potenti missili. Quello che nessuno aveva previsto è che le sostanze chimiche contenute in essi avrebbero modificato il DNA degli animali a sangue freddo del pianeta, facendoli diventare giganti mostri famelici.
In questo nuovo mondo si muovono Joel e Aimee, coppia di adolescenti innamoratissimi la cui vita cambierà a causa dell’attacco di questi mostri. I due saranno inesorabilmente separati e inizieranno a vivere in bunker sotterranei per poter sopravvivere.
La storia vede protagonista l’impacciato Joel e il suo lungo viaggio verso la ragazza dei suoi sogni.
Sono ormai passati sette anni e Joel è riuscito finalmente a rintracciare Aimee ed è deciso più che mai a ricongiungersi con lei. Anche perché nel rifugio in cui si trova sono tutte coppie e lui è l’unico single. Senza contare che i suoi “coinquilini” lo ritengono buono solo per cucinare il minestrone. Inizierà così per l’impacciato ragazzo un lungo e difficile cammino in un mondo ostile.
The long way to love
Dopo un’introduzione animata in cui viene riassunta la fine del mondo e di come la popolazione si sia rifugiata sottoterra, facciamo la conoscenza del protagonista Joel, outsider della sua comunità, e del suo desiderio di ricongiungersi alla persona amata. Un incipit dove non mancano ironia e citazioni ai disaster movie e che ci porterà all’inizio del tortuoso viaggio del protagonista.
Un cammino quello del ragazzo che sin da subito evoca le atmosfere di altri prodotti post-apocalittici come Zombieland, The Last of Us o The Walking Dead, solo per citarne alcuni. Rimandi voluti a prodotti noti su cui gettare le basi di una storia diversa, volutamente pop e con quel pizzico di rom-com che non guasta. Una storia di sopravvivenza, amicizia e scoperta di sé stessi che riesce a conquistare sin da subito grazie ad una sceneggiatura capace di dare vita ad un film divertente e pieno di azione e mostri. Consapevole della sua non totale originalità e voglioso al contempo di creare qualcosa di nuovo.
Non mancano citazioni ai film del genere e ironia
Quello di Joel è il classico viaggio dell’eroe, in cui però il suddetto è un outsider ignaro di come si combatta o semplicemente si sopravviva in un ambiente ostile. Il più classico degli abbandoni del proverbiale nido sicuro – in questo caso un bunker – per raggiungere la cosa che più gli sta a cuore, per quanto sia difficile. Un lungo cammino verso l’amore che Joel scandisce con un resoconto di ciò che vede, vive e sente – con tanto di voice over – e che ha la funzione di distrarlo dalle difficoltà che ha davanti, ma anche di mantenere una certa lucidità e seguire la sua evoluzione.
Un film sui rapporti umani e la solidarietà.
Non mancheranno incontri con altri sopravvissuti più esperti che lo aiuteranno a capire un po’ di più il mondo e a non sentirsi solo in un mondo ormai cambiato. Un racconto anche di amicizia, che mette in luce come i rapporti umani e la solidarietà siano alla base della sopravvivenza, non solo in n mondo post-apocalittico. L’incontro con Clyde e Minor farà capire al protagonista quanto ha ancora da imparare e come lavorare su stessi sia fondamentale per migliorarsi.
Love and Monsters è sostanzialmente un film di crescita, in cui il protagonista decide di affrontare le proprie paure e di mettersi alla prova. Una decisione osteggiata dai membri della sua comunità perché lo ritengono inadatto a un ruolo diverso da quello del cuoco. Joel decide volontariamente di lasciare in quella sicurezza in cui si è rifugiato per sette anni per cercare di raggiungere quel qualcosa che gli manca, e che come spesso capita capirà di averlo lasciato dietro di sé.
Siamo tutti Joel. Difficile non riconoscersi in lui.
Un film in cui è facile immedesimarsi nel protagonista, un ragazzo impacciato, insicuro e debole ma dalla grande determinazione e dal cuore enorme. Joel è quindi l’opposto del tipico eroe senza macchia e senza paura, è il classico ragazzo spaventato dal futuro e dal viaggio che ha davanti ma che si aggrappa con tutte le sue forze all’obiettivo finale che vuole raggiungere. Il bunker e la comunità sono la metafora di quella sicurezza che ti danno la casa e la famiglia ma che prima o poi dovremo abbandonare per essere capace di camminare sulle nostre gambe. Non è un caso che il mondo sia quindi popolato da mostri famelici.
Stessi elementi per una storia diversa
Come già scritta qualche riga più su in questa recensione di Love and Monsters, il film non è nulla di nuovo. La storia ambientata in un mondo post apocalittico è alquanto abusata, così come l’eroe solitario che viaggia con un cane e l’incontro con altri sopravvissuti. Da questo punto di vista la sceneggiatura sicuramente risulta scontata e alquanto banale, così come è innegabile che spesso si appoggi a soluzioni fin troppo semplici o che i personaggi secondari siano sostanzialmente monodimensionali.
Il lungometraggio però ha dalla sua quella semplicità e quel non prendersi troppo sul serio che riescono a far dimenticare, o quanto meno a mettere in secondo piano, evidenti difetti. Così come unire elementi tipici delle commedie romantiche – la conquista della ragazza amata – con quelli dei disaster e monster movie. Una storia che ha dalla sua quindi un missione alquanto folle e (apparentemente) senza senso ma che riesce ad amalgamarsi ad un mondo ormai irriconoscibile. Perché infondo amore e mostri non sono poi così diversi.
La sceneggiatura prevedibile è il maggior difetto di Love and Monsters.
Convincono senza dubbio gli effetti speciali. Non è un caso che sia tra i candidati ai prossimi Oscar. I mostri presenti sono ben realizzati e più che credibili. Minacciosi e temibili infondo a Love and Monster quel senso di pericolo e inquietudine che ogni monster movie necessita. Che siano ben visibili o nascosti la loro minaccia è sempre tangibile.
Non delude la regia di Michael Matthews, qui alla sua seconda prova dietro la macchina da presa, capace di portarci nel pieno della vicenda. Tra primi piani, campi sconfinati e teneri momenti riesce a far divenire lo spettatore compagno di viaggio di Joel. Stesso discorso per Dylan O’Brien, pienamente a suo agio nei panni del timido e risoluto Joel, così come è ormai rodato nel prendere parte a determinati film. L’attore riesce a restituire al meglio le varie sfumature del suo personaggio. Assolutamente promosso.
In conclusione della recensione di Love and monsters, che trovate su Netflix, per quanto da una parte sia qualcosa di già visto, dall’altra il film di Michael Matthews riesce a divertire grazie ad una sana ironia e a un Dylan O’Brien in parte. Consigliato. Possibilmente in lingua originale.
Love and Monsters è disponibile su Netflix
Love and Monsters è una commedia post-apocalittica che si basa su elementi ben consolidati ma che riesce a prendere una via inaspettata. Un viaggio per amore che farà maturare il protagonista e capace di divertire ed intrattenere dall'inizio alla fine, nonostante una sceneggiatura che a volte si affida a soluzioni troppo semplicistiche. Effetti speciali incredibili per quasi due ore di azione, mostri e sopravvivenza.
- Storia avvincente e divertente
- Effetti speciali incredibili
- Citazioni ad altri prodotti sci-fi
- Dylan O'Brien è l'outsider perfetto
- Soluzioni a volte un po' troppo semplici
- Personaggi secondari poco approfonditi