Facebook, anche l’Irlanda apre un’indagine sul leak che ha coinvolto 500 milioni di utenti

Il Garante per la privacy irlandese apre un’istruttoria contro Facebook. Si torna a parlare dei maxi-leak che ha coinvolto 500 milioni di utenti. Un archivio con le informazioni personali (dall’ID dell’account al nome completo, numero di telefono ed email) degli utenti, moltissimi dei quali – oltre 30 milioni – italiani.

La Data Protection Commission, l’authority irlandese che si occupa di privacy, vuole vederci chiaro e in un comunicato fa non solo sapere di aver aperto un’indagine, ma anche avanzato l’ipotesi che il social abbia violato il GDPR e il Data Protection Act del 2018.

Anche in Italia il Garante si è attivato per chiarire le responsabilità del social, invitando allo stesso tempo gli utenti a prestare la massima allerta in questi giorni e segnalare eventuali truffe o tentativi di phishing.

L’interesse dell’Irlanda merita un’attenzione speciale, dato che è proprio a Dublino che Facebook ha la sede principale (e legale) di tutte le sue operazioni europee.

La Data Protection Commission oggi ha aperto un’indagine in base alla sezione 110 del Data Protection Act del 2018 e in ragione delle numerose segnalazioni internazionali che riporterebbero che un grosso dataset con le informazioni personali di diversi utenti di Facebook è stato distribuito online. Il dataset – così viene riportato – includerebbe i dati di 533 milioni di utenti Facebook. La DPC ha aperto un dialogo con Facebook Irlanda affrontando il tema del rispetto del GPPR e ottenendo dall’azienda diverse risposte.

In ragione delle informazioni fornite da Facebook Irlanda, la DPC è dell’opinione che una o più prescrizioni del GDPR e/o del Data Protection Act 2018 potrebbero essere state, o essere attualmente, disattese. Ne consegue che la commissione ritiene appropriato determinate se Facebook Irlanda abbia rispettato o meno i suoi obblighi di legge.

si legge nel perentorio comunicato della DPC.

 

 

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