La University of the Sunshine Coast si è messa a osservare intensamente delle lucertole per creare un robot minuscolo che sia in grado di muoversi verticalmente su una parete. Per adesso non è capace di fare gran che, ma in futuro potrebbe essere adoperato in situazioni limite, sia per infiltrarsi in luoghi angusti, sia per arrampicarsi in luoghi irraggiungibili.

In effetti, per adesso i ricercatori si sono perlopiù concentrati sullo studiare dinamiche motorie, cadenza di movimento e morfologia di gechi e draghi d’acqua australiani intenti ad arrampicarsi su ripide superfici di plastica o ad attraversare ispide moquette.

Si è dunque scoperto che queste creature basano la loro aderenza su una serie di elementi che si bilanciano perfettamente e che molto hanno a che vedere con la loro velocità di movimento: se superano la loro velocità media o se si muovono troppo lentamente, aumentano notevolmente le chance di caduta.

Dall’indagine è nata X-4, una robo-lucertola il cui frame è stampato in 3D e che è grossomodo grande quanto la sua controparte organica. Lo strumento è capace di muoversi verticalmente, in più è dotato di un sensore di prossimità e di un sistema Wi-fi che lo rendono capace di aggirare gli ostacoli.

Per ora non monta telecamere e, una volta arrivato al soffitto, cessa ogni movimento, in quello che si potrebbe immaginare come un lunghissimo attimo di imbarazzo digitale. Scherzi a parte, i ricercatori intendono portare avanti il design del loro robot, con l’obbiettivo immediato di creare lucertole artificiali che possano arrampicarsi sugli alberi per fare da ripetitori ai segnali dei device digitali.

lucertola robot

 

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