Un team di ricercatori in Australia presso l’istituto Harry Perkins è riuscito nell’intento di identificare il gene responsabile delle forme più severe di cancro alla mammella, che esprimono recettori per gli estrogeni.
Si tratterebbe nella fattispecie dell’oncogene AAMDC (acronimo che sta per adipogenesis associated Mth938 domain containing), il quale è localizzato a livello del cromosoma 11 e implicato nell’espressione di diversi enzimi metabolici coinvolti nella via di segnale PI3K/Akt/mTOR, fondamentale per la codifica per i geni ATF4 e MIC e per la proliferazione cellulare.
Quello che infatti differenzia i tumori luminali B dai luminali A è prima di tutto il maggior tasso di mortalità nel primo caso: se infatti i tumori luminali A possono essere trattati efficacemente con una terapia anti-ormonale, lo stesso non si può dire per i luminali B.
Nello studio condotto dal team di ricerca australiano, è stato evidenziato che circa il 25% di tumori luminali B (in una coorte costituita da 119 pazienti) presentava un’amplificazione di AAMDC, che riesce così a garantire la proliferazione tumorale, con una prevalenza soprattutto nei tumori positivi al recettore per gli estrogeni, in gergo ER+. L’amplificazione di AAMDC, inoltre, sarebbe stata rinvenuta anche nei tumori ai polmoni, alla prostata e alle ovaie.
Quello che si spera per il futuro è di trovare una via per silenziare AAMDC, permettendo così di inibire la proliferazione tumorale, e rendendo così il tumore sensibile ai trattamenti anti-ormonali. Non ci resta a questo punto che attendere ulteriori aggiornamenti in merito, che siamo certi non tarderanno a venire nel corso dei prossimi mesi.