La notizia giunge come una piccola nota a margine, se si considerano gli scossoni che il mondo dei social media stanno subendo da ogni parte del mondo, ma l’ex calciatore/allenatore Thierry Henry ha annunciato oggi l’intenzione da allottarsi da Twitter e omologhi. Il motivo? Le Big Tech sarebbero più interessate a tarare i propri algoritmi sugli interessi delle aziende che su quelli degli utenti.

Salute gente,

A partire da domani mattina mi allontanerò dai social media fino al giorno in cui le persone al potere non saranno in grado di controllare le loro piattaforme con lo stesso vigore e la stessa ferocia che usano correntemente per punire chi infrange il copyright.

L’enorme quantità di razzismo, bullismo e le conseguenti torture psicologiche subite dagli individui è troppo tossica per essere ignorata. DEVE esserci una qualche responsabilità. Risulta fin troppo semplice creare un account, adoperarlo per compiere bullismo e infastidire le persone senza che vi sia alcuna conseguenza, il tutto rimanendo anonimi. Fintanto che la situazione non cambierà, ho intenzione di disabilitare i miei account su tutti i social network. Spero che qualcosa cambi presto,

recita un tweet pubblicato sul suo canale.

Quello sollevato da Henry è sicuramente uno sfogo di pancia comunicato con i canoni di ipersemplificazione che piacciono molto alla comunicazione social, ma certamente evidenzia come i dubbi sulle gestioni dei portali internettiani stiano ormai entrando nel tessuto sociale “pop“, tracimando dalla loro dimensione finanziario-politica.

Probabilmente si tratta di un caso, ma il post è stato caricato online a neppure un giorno dalle interrogazioni imposte ai CEO di Twitter, Google e Facebook da parte del Congresso statunitense, occasione in cui è stato chiesto loro di rispondere della disinformazione e dell’incitazione all’odio presente sui loro portali.

 

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