Torna a fare parlare di se il buco nero M87 che nel 2019 è diventato famoso grazie alla ricostruzione della sua prima immagine, la prima immagine in assoluto di un buco nero. Gli scienziati hanno analizzato l’anello luminoso di luce e hanno trovato le prove che dimostrano che lì è presente una forte polarizzazione. I risultati potrebbero così spiegare i getti di buchi neri relativistici.
Non è possibile rilevare ciò che supera la soglia critica di un buco nero, ma non tutto ciò che vortica nel disco di accrescimento di un buco nero attivo finisce oltre l’orizzonte degli eventi. Una piccola parte di questo materiale dalla regione interna del disco di accrescimento si sposta ai poli dove viene lanciata nello spazio a grande velocità sotto forma di getti di plasma ionizzato.
Gli astronomi infatti pensano che questo fenomeno sia proprio influenzato dal campo magnetico del buco nero.
Le osservazioni suggeriscono che i campi magnetici al bordo del buco nero sono abbastanza forti da respingere il gas caldo e aiutarlo a resistere alla forza di gravità
ha detto l’astronomo Jason Dexter dell’Università del Colorado Boulder.
Il lavoro fatto dagli scienziati con la collaborazione dei dati ricevuti dal telescopio Event Horizon, grazie al quale è stato possibile produrre la prima immagine in assoluto di un buco nero, ha rivelato oggi una nuova vista dell’enorme oggetto al centro della galassia M87, nello specifico come appare il buco nero alla luce polarizzata.
Questo ha permesso di analizzare l’anello visibile di M87 trovando una torsione dell’orientamento delle onde luminose generata da potenti campi magnetici nel regione intorno al buco nero.
Quando la luce viaggia nello spazio le sue oscillazioni sono orientate in una certa direzione, se la luce poi viene diffusa dalla polvere nel mezzo interstellare o ruotato da un campo magnetico il suo orientamento può cambiare ed è questo cambiamento che viene chiamato polarizzazione.
Le immagini polarizzate recentemente pubblicate sono fondamentali per capire come il campo magnetico consente al buco nero di ‘mangiare’ materia e lanciare potenti getti
afferma Andrew Chael, membro della collaborazione EHT, Hubble Fellow della NASA presso il Princeton Center for Theoretical Science and the Princeton Gravity Initiative negli Stati Uniti.
In pratica la polarizzazione consente agli astronomi di mappare le linee del campo magnetico presenti sul bordo interno del buco nero.
Le linee del campo magnetico secondo questa teoria agiscono come un sincrotrone che accelera il materiale prima di lanciarlo a una velocità enorme, il che spiegherebbe i getti che M87 sta sparando al 99% della velocità della luce.
L’analisi futura si concentrerà sui campi magnetici intorno alla regione di lancio dei jet vicino all’orizzonte degli eventi di M87.
hanno detto gli scienziati.
La ricerca è stata pubblicata su The Astrophysical Journal Letters.
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