Due settimane fa era emerso che in Birmania TikTok sia adoperato per compiere propaganda politica in sostegno del coup militare che il Paese ha subito il primo febbraio 2021. Tra i video largamente diffusi ci sono contenuti di disinformazione, minacce e intimidazione, nel frattempo l’esercito, ora al potere, soffoca le contestazioni nel sangue.

Non stiamo parlando di contenuti dalla comunicazione ambigua, in cui qualche avvocato del diavolo potrebbe appellarsi alla necessità di analizzare i video in una chiave contestuale, stiamo parlando di gente vestita in mimetica che punta la pistola alla telecamera promettendo morte a chiunque si metta in mezzo al successo dei militari Tatmadaw.

La promozione dei discorsi d’odio, delle violenze e della disinformazione non ha assolutamente spazio su TikTok: quando abbiamo identificato la situazione di crescente tensione della Birmania, abbiamo velocemente ampliato le nostre risorse dedicate e aumentato l’impegno a rimuovere i video che violano le nostre policy. Abbiamo bandito aggressivamente numerosi account e dispositivi che abbiamo identificato come promotori di contenuti pericolosi,

ha riferito un portavoce dell’azienda.

 

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