I NFT sono diventati una moda deflagrante, sforando orizzonti che il regista newyorkese Alex Ramírez-Mallis ha voluto canzonare mettendo all’asta una sinfonia dei suoi peti. Il suo non-fungible token One Calendar Year of Recorded Farts ha ottenuto ben 0.2 Ethereum, circa 300 euro, contenendo al suo interno solamente la registrazione di 52 minuti di flatulenze.

L’uomo, da bravo imprenditore, ha piazzato sul mercato i peti anche come singoli NFT, riuscendo a ottenere 0.05 Ethereum, circa 77 euro, per una transazione individuale. Non stiamo ovviamente parlando delle cifre straordinarie che hanno fatto notizia nelle scorse settimane, tuttavia considerando i contenuti, si tratta di un risultato decisamente notevole.

Facile ironia a parte, con questa performance Ramírez-Mallis ha voluto prendere una posizione forte nei confronti del mercato della criptoarte, di fatto etichettandolo come una versione up-to-date e un po’ ipocrita dei classici meccanismi mercantili che hanno sempre accompagnato quei collezionisti il cui unico interesse è quello speculativo..

Sotto molti versi, questa è una bolla, ma rappresenta un atteggiamento che è sempre esistito. Comprare e vendere arte solamente come merce in cui riversare valore finanziario è una pratica che va avanti da secoli e i NFT sono solamente un modo digitale di rappresentare la natura transazionale dell’arte,

ha detto l’uomo.

 

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