Si chiama Type-X ed è un cingolato gracilino e piccolo, ma che sa anche compensare le sue fragilità grazie alla sua leggerezza, velocità, maneggevolezza e, soprattutto, indipendenza. Una volta dispiegato sul campo di battaglia, lui segue chi gli viene detto di seguire o raggiunge da solo le postazioni che gli vengono indicate.

In pratica è un blindato alto due metri e lungo sei, con un peso di appena 12 tonnellate (nulla se si considerano i 74 dei M1 Abrams adoperati dagli Stati Uniti). Dimensioni compattissime giustificate da una corazzatura minima e dal fatto che al suo interno non debba entrare nessuno pilota umano..

Una simile gracilità lo può forse rendere vulnerabile alle armi pesante, ma gli consente anche di avanzare a una velocità che può raggiunge gli 80 km/h, in più le sue dimensioni ridotte lo rendono facilmente stoccabile all’interno degli areoplani da carico, dai quali può essere lanciato sul campo di battaglia direttamente via paracadute.

Può essere controllato in remoto, ma la sua IA lo dovrebbe rendere semi-indipendente dall’imput umano. Una volta impostata la destinazione, il veicolo provvederà a fare di tutto per raggiungerla, percependo e aggirando gli ostacoli. In alternativa, le truppe di terra possono ordinare alla macchina di fungere da supporto, magari usandolo come prima linea di difesa per i soldati appiedati.

Resta comunque una grossa incognita, ovvero quali siano le norme d’ingaggio di questo carrarmato automatizzato. In che occasione spara e con che criterio? Le regole internazionali a riguardo sono ancora molto fumose e non è un caso che il produttore abbia preferito non affrontare l’argomento.

Lo strumento sembra per adesso in uno stato di sviluppo più acerbo di quello che l’azienda costruttrice vorrebbe ammettere, tuttavia il Type-X offre uno spaccato interessante sulla direzione che stanno prendendo le armi controllate dalle IA nell’area dell’est europa e, probabilmente, della Russia.

 

 

 

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