La CEO di YouTube ritiene che ci siano ancora seri rischi di sommosse, quindi non vuole ancora ridare la parola a Donald Trump.

Per spezzare una lancia in favore della dirigente della piattaforma video, Susan Wojcicki, la sua opinione non è campata per aria, né fa riferimento a sensazioni di pancia assolutamente prive di dati concreti: solo ieri la Camera statunitense aveva deciso di cancellare degli incontri politici perché la polizia del Campidoglio aveva segnalato il pericolo di un possibile attacco da parte di una milizia nota alle autorità.

YouTube ha sospeso Donald Trump il 12 gennaio, prospettando un oscuramento di “almeno sette giorni” che, a oggi, non è ancora stato revocato. L’accusa mossa all’ex presidente è d’altronde molto grave, ovvero che le sue parole abbiano contribuito non poco a scatenare i disordini che hanno sconquassato Capitol Hill il sei gennaio.

Considerando che l’imprenditore si ostina ancora a lamentarsi di come le elezioni 2020 siano state rubate dai Democratici e sostiene che sia lui il vero vincitore del voto, non sorprende che il portale web non sia esattamente propenso a concedergli nuovamente spazio.

Wojcicki ha sostenuto che YouTube stia valutando il livello dei rischi di violenza monitorando da vicino la quantità di dipendenti dell’arma che pattugliano le strade e gli allarmi degli enti governativi.

Una volta che la situazione sarà sedata – se mai sarà sedata -, il sito sarà ben lieto di riaccogliere l’ex presidente, sottoponendolo al trattamento standard che tocca a tutti i creatori di contenuti. A meno che non faccia qualcosa che si merita una sospensione immediata, lascia intuire la CEO.

 

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