Il prototipo del razzo SN10 di SpaceX è atterrato perfettamente, poi la violenta esplosione. Ma l’azienda è ad un passo dalla perfezione.

Il test dello SpaceX Starship SN10 si è chiuso con una violenta esplosione. Fino all’ultimo sembrava che il test stesse – finalmente – procedendo senza intoppi. «Un meraviglioso atterraggio morbido», aveva commentato John Inspruker.

 

 

Gli appassionati di tutto il mondo hanno guardato le fiamme divorare i piedi del razzo con il cuore in gola. Poi l’esplosione. Un’esplosione che ha scagliato il razzo nuovamente in aria, provocando uno schianto rovinoso.

Una storia simile a quella dei fratelli SN8 e SN9, gli altri prototipi testati rispettivamente a dicembre del 2020 e a febbraio. Eppure è impossibile non percepire come SpaceX stia facendo passi da giganti, ottenendo risultati sempre più solidi.

Prima dell’esplosione era filato tutto liscio come l’olio. I tre motori si erano spenti progressivamente dopo il raggiungimento dei 10 Km di quota, poi la ‘belly flop’, il passaggio all’assetto orizzontale e, infine, l’atterraggio esattamente nel pad d’atterraggio prefissato. Per capirci, nonostante l’esplosione, già quest’ultimo punto rappresenta una pietra miliare fondamentale.

 

 

Il test aveva lo scopo di verificare il sistema di controllo dei quattro ipersostentatori incaricati di frenare la discesa del razzo, fino al suo atterraggio. «Vi ricordo che il punto dei test di oggi era quello di ottenere i dati sulla fase di rientro del razzo», ha detto Insprucker poco dopo l’esplosione. «In questo abbiamo avuto successo».