Non una, ma ben tre specie di squali luminescenti sono state trovate nell’oceano profondo che abbraccia la Nuova Zelanda.

Uno studio pubblicato sulla rivista Frontiers in Marine Science dettaglia come i ricercatori abbiano notato che lo squalo zigrino, lo etmopterus lucifer e lo etmopterus granulosus siano dotati di bioluminescenza.

Lo squalo zigrino si è meritato il massimo delle attenzioni, visto che, potendo crescere fino a quasi 190 centimetri di lunghezza, ha scalato la vetta degli animali sottomarini e luminescenti più grandi in cui l’essere umano sia mai incappato.

Questi tre squali sono infatti ben lungi da essere le uniche creature luminescenti note all’uomo, con seppie e meduse che spesso ricorrono a questa affascinante e sconosciuta dinamica biologica per attrarre le proprie prede o per difendersi.

La bioluminescenza è stata spesso vista come un evento marino spettacolare e poco comune, tuttavia, se consideriamo la vastità dell’oceano profondo e la frequenza con cui incontriamo organismi luminosi in questa zona, è sempre più chiaro che produrre luce in profondità deve necessariamente avere un ruolo importante nello schema dell’ecosistema allargato del nostro pianeta,

sostiene lo studio.

I ricercatori stanno ora cercando di decifrare che processo evolutivo abbia portato alla bioluminescenza dello squalo zigrino. Essendo lui un predatore tanto imponente da cibarsi a sua volta di altri squali, si è portati a dubitare che possa essere un sistema di autodifesa e, piuttosto, ci si chiede se una simile fonte di luce possa tornare utile nelle pratiche di caccia.

 

 

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