Le app per il monitoraggio del sonno hanno diversi problemi su Android, consumano molto e possono spesso interferire con altre app importanti. Ma una nuova Sleep API per Google Play Service dovrebbe risolvere presto questa criticità.

L’API è integrata nella già esistente suite di riconoscimento attività, in grado di rilevare automaticamente tutto ciò che si sta facendo sul dispositivo tramite i sensori dello stesso.

E grazie a questo sistema che app come Google Fit sono in grado di capire se si sta andando in bicicletta, a piedi oppure in auto. Google utilizza già la Sleep API internamente per il bedtime mode di Google Clock.

Fino ad oggi, però, queste app per il monitoraggio del sonno hanno utilizzato i propri algoritmi di rilevamento per effettuare una stima della durata e della qualità del sonno. Ciò significa che sono costantemente attive in background. Tuttavia alcuni modelli di smartphone Android bloccano questo processo attraverso una modifica del sistema operativo.

Ma grazie a questa nuova API dovrebbe ora filare tutto liscio: le app per il monitoraggio del sonno funzioneranno e anche meglio. Inoltre dovrebbero consumare meno energia. E i produttori di smartphone non potranno più “interferire” andando a modificare Android, visto che la nuova API nel Play Service non lo renderà necessario. E inoltre Google non ne sarebbe proprio entusiasta.