Un adolescente è stato arrestato ieri in Giappone con l’accusa di aver preso a calci un arcade del genere punching-machine.

Kakogawa, prefettura di Hyōgo, Giappone. Un ragazzo di sedici anni è stato prelevato dalle autorità in una delle sale giochi della città, con l’accusa di aver causato danni alla proprietà privata. Il ragazzo stava interagendo in modo “improprio” con una punching-machine, un’attrazione dotata di cuscinetto capace di calcolare la potenza dei pugni inferti dai giocatori.

Subito verrebbe da pensare che il ragazzo abbia banalmente cercato di barare, calciando il bersaglio nella speranza di non essere notato, invece no. Il giovane si è letteralmente accanito contro la macchina, rea di avergli fregato i gettoni.

“Ho inserito i soldi e il gioco non è partito, quindi mi sono incaz***o. L’ho colpita tre o quattro volte” ha ammesso il ragazzo secondo quanto ha riportato la stampa locale. Un buffo contrappasso, quello di prendere a calci un arcade che si rifiuta di farsi prendere a pugni.

Per chi è alieno alla cultura nipponica, la sola idea di una sala giochi che non sia colma fino all’orlo di giochi d’azzardo potrebbe giungere come incredibile, tuttavia il mercato giapponese continua a sfornare regolarmente nuovi titoli pensati in chiave arcade.

Dovendo competere con le console domestiche, i cabinati da sale giochi odierni hanno preso una direzione tutta loro e cercano di offrire esperienze immersive e articolate, garantendo opportunità che non potrebbero essere mai essere replicate all’interno delle mura di casa.

Tornando alla questione dei calci, se mai dovesse capitarvi di farlo, fatelo con stile.

 

 

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