TikTok straccia la concorrenza e diventa l’app non videoludica più redditizia dell’intero globo, stracciando le bestie sacre del settore.

Il social, di proprietà della cinese ByteDance, ha registrato un inizio 2021 da urlo, incrementando il proprio fatturato di 3,8 volte, se comparato a quello dell’anno scorso. Cosa vuol dire? Che si è racimolato 128 milioni di dollari dai soli utenti paganti.

I dati, forniti da SensorTower, non stupiscono troppo: TikTok possiede un algoritmo che si è dimostrato a più riprese strepitoso, è capace di fomentare un fortissimo engagement e, soprattutto, ha un’utenza estremamente giovane che, di media, sfugge alla profilazione dei social più tradizionali.

Gli inserzionisti che vogliono catturare l’attenzione di potenziali clienti adolescenti, insomma, hanno poche scelte, se non quella di andare a bussare alla porta di ByteDance.

Proprio questo elemento finanziario trasforma minori nel target perfetto dell’azienda. TikTok fa quindi di tutto per creare poli di aggregazione digitale per adolescenti, poli che immancabilmente si tramutano in incubi FOMO (fear of missing out) che spingono molti bambini a mentire sulla propria età.

Le adesioni dei minori di tredici anni hanno recentemente sollevato le attenzioni del Garante per la protezione dei dati personali (GPDP), il quale ha aperto un vivace confronto con la ditta cinese per trovare un modo pacifico di risolvere la faccenda.

Cosa più facile a dirsi che a farsi. Per ora, TikTok ha accettato di imporre un log-off di massa nella giornata di domani, così che i singoli utenti debbano collegarsi nuovamente e riconfermare i propri dati. Si confida che i genitori si assicurino che i propri figli non inseriscano dati falsi.

 

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