Elon Musk parla di Neuralink e suggerisce che già alla fine di quest’anno potremmo vederne l’applicazione sugli esseri umani.

Lo ha rivelato direttamente Musk, lunedì 1 febbraio, attraverso un tweet, tweet nel quale racconta come la sua azienda stia dialogando attivamente con la FDA, l’organo normativo statunitense che ha il compito di vegliare sulla sperimentazione medica.

Come spesso capita con il potente uomo d’industria, il post lascia con più domande che risposte, prima tra tutte su che cosa l’azienda stia discutendo con la FDA, ovvero su che tipo di ricerche e in che termini.

Neuralink è d’altronde uno dei progetti più interessanti e audaci su cui stia investendo Elon Musk: praticare impianti che, innestati nel cervello e nel midollo spinale, siano in grado di correggere paralisi e di curare l’Alzheimer.

L’attenzione è altissima, la fiducia un po’ meno. Una presentazione eseguita nel periodo estivo aveva deluso le aspettative del pubblico e dei neuroscienziati, intiepidendo gli entusiasmi generali.

Ora come ora, lo staff di Neuralink sembrerebbe infatti più impegnato a risolvere le insidie tecniche dell’impiantare l’apparecchio su creature senzienti, piuttosto che preoccuparsi del lato neurologico dello strumento.

Si può dunque ipotizzare che la sperimentazione sugli umani a cui ha accennato Musk sia più che altro riferita all’innestare/disinnestare il Neuralink nel paziente senza che questi ne subisca conseguenze nefaste.

Tutte le opzioni sono tuttavia ancora aperte, dopotutto l’imprenditore ha anche detto che lo strumento sarà in grado di trasmettere musica direttamente al cervello e che alcune scimmie siano già in grado di adoperarlo per giocare a Pong.

 

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