Una nuova ricerca identifica come alcuni cani siano effettivamente in grado di ricollegare il suono dei nomi a oggetti che non conoscono.

Gli amanti degli animali sostengono spesso che le proprie creature di fiducia siano in grado di dimostrare talenti che la scienza non ha ancora pienamente appreso. A lungo, per esempio, i ricercatori hanno supposto che l’abilità canina di apprendere la lingua umana fosse sopravvalutata e che i cani comprendessero solamente il tono del padrone. Uno studio ungherese sembra però dare ragione ai cinofili.

Non solo i cani sarebbero in grado di imparare nomi specifici, ma lo farebbero anche con una discreta velocità, soprattutto se l’insegnamento dei nuovi termini é presentato sotto forma di gioco.

Per arrivare a questa conclusione, i ricercatori hanno scomodato Whisky, un border collie di quattro anni, e Vicki Nina, uno Yorkshire terrier di nove anni. Ai due cani sono stati presentati sette dei loro giochi preferiti, più uno con cui non avevano alcuna familiarità.

Seguendo gli ordini dei rispettivi padroni, i due cani non hanno avuto problemi a identificare a turno tutti i loro giocattoli. Non solo, per esclusione sono stati in grado di capire quando gli veniva chiesto di raccogliere l’oggetto misterioso.

É una situazione simile a quella che usano i bambini umani per imparare nuove parole, tuttavia non sappiamo se il meccanismo [cerebrale] funzioni allo stesso modo,

ha suggerito la dottoressa Claudia Fugazza dell’Università Eötvös Loránd University, co-autrice dello studio.

Un simile talento non é però comune a tutti i cani, 20 altri esemplari domestici non hanno mostrato abilità di comprensione degne di nota. Non é chiaro quale sia l’elemento chiave capace di fare una simile la differenza, ma si suppone che molto si leghi al carattere del cane, nonché alle sue abilità sociali.

 

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