Il prezzo proibitivo dei nuovi termini di servizio di WhatsApp: l’app sprofonda nella classifica delle più scaricate. L’azienda: «volevamo solo essere più trasparenti».
Secondo un report di App Annie, le modalità confusionarie con cui WhatsApp ha annunciato i nuovi termini di servizio hanno avuto un costo proibitivo per l’app. Ad inizio gennaio, nel Regno Unito e nella maggior parte dei paesi europei WhatsApp era ottava nella classifica delle app più scaricate. Dopo il 12 gennaio ha iniziato a crollare di posizione, finendo al 23esimo posto.
Come abbiamo già segnalato in diverse occasioni, a beneficiare del crollo di WhatsApp sono stati i suoi diretti concorrenti. Signal, prendendo sempre per riferimento il mercato britannico, non compariva nemmeno nelle prime 1.000 posizioni della classifica. Dopo l’annuncio di WhatsApp e un endorsement di Elon Musk si è posizionata al primo posto.
È lo stesso Niamh Sweeney, responsabile per l’Europa di WhatsApp, a confermare che l’esodo è quasi interamente dovuto al cambio di policy e alla fatica con cui l’app ha spiegato la novità ai suoi utenti. «Il nostro obiettivo era quello di essere più trasparenti, in realtà le modalità con cui condividiamo i nostri dati con Facebook non cambieranno in nessuna parte del mondo», ha detto.
WhatsApp è dovuto correre ai ripari, organizzando in fretta e furia una campagna di comunicazione per rassicurare i suoi utenti. Ma ormai il danno era già stato fatto.
Anche Telegram ha beneficiato dalla disfatta di WhatsApp, raggiungendo i 500 milioni di utenti attivi su base mensile. In realtà è abbastanza ironico, sottolinea il The Guardian: Telegram non offre la crittografia end-to-end di default, deve essere abilitata manualmente dagli utenti creando delle chat speciali. Al contrario, sull’app di Facebook i messaggi degli utenti sono sempre protetti.
- WhatsApp loses millions of users after terms update (theguardian.com)