Potrebbero esserci dei buchi neri talmente grandi che necessitano di una nuova caratterizzazione per definire le loro immense dimensioni, sorprendentemente grandi.
Una ricerca ha ipotizzato l’esistenza di buchi neri sorprendentemente grandi da cui il nome con cui gli scienziati li hanno chiamati: SLAB, acronimo che sta per Stupendly LArge Black holeS. Ancora non ci sono prove ma lo studio si propone di verificare gli effetti che implicherebbe la presenza di questi giganti sullo spazio circostante.
Gli SLAB sono ipotetici buchi neri più grandi di 100 miliardi di volte la massa del Sole.
Anche se attualmente non ci sono prove per l’esistenza di SLAB, è concepibile che potrebbero esistere e potrebbero anche risiedere al di fuori delle galassie nello spazio intergalattico, con interessanti conseguenze osservative
ha affermato l’astronomo Bernard Carr della Queen Mary University di Londra.
Esistono diverse categorie di buchi neri classificati e distinti per masse.
I buchi neri supermassicci (SMBH) sono molto, molto grandi, nell’ordine da milioni a miliardi di masse solari. Questi includono l’SMBH nel cuore della Via Lattea, Sagittarius A *, a 4 milioni di masse solari, e l’SMBH più fotogenico dell’Universo, M87 *, a 6,5 miliardi di masse solari.
Fin ad ora non erano stata contemplata la possibilità dell’esistenza di qualcosa di più grande e questa ricerca potrebbe iniziare a far discutere proponendo diversi scenari su come potrebbero formarsi questi SLAB.
Di fatto non si sa come si formano e crescono i buchi neri veramente grandi, si può ipotizzare è che si formino nella galassia che li ospita crescendo sempre di più ingerendo un sacco di stelle, gas e polvere, e collisioni con altri buchi neri quando le galassie si fondono.
Lo studio ha preso in considerazione la densità variabile dell’Universo primordiale elemento che avrebbe potuto produrre sacche così dense da collassare in buchi neri senza vincoli di dimensione: potrebbero essere estremamente piccoli o stupendamente grandi.
Il team ha così calcolato esattamente quanto potrebbero essere incredibilmente grandi questi giganti: tra 100 miliardi e 1 quintilione (cioè 18 zeri) di masse solari.
Lo scopo del documento era di considerare l’effetto giganti sullo spazio circostante perché anche se invisibili può essere possibile individuarli in base al modo in cui si comporta lo spazio intorno a loro.
Individuare questi oggetti enormi potrebbe essere utile per il rilevamento della materia oscura.
La ricerca del team è stata pubblicata negli avvisi mensili della Royal Astronomical Society.
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