Lombardia in “zona rossa” per un errore nella comunicazione dei dati, ora i commercianti vogliono lanciarsi in una class action.
Non c’é pace per la Regione Lombardia: gli scandali sui grembiuli, la mancanza di vaccini anti-influenzali, il cambio di guardia dell’assessore alla sanità e ora anche questa “gaffe” che ha mandato in stallo una delle zone più economicamente attive dell’intero Paese.
Secondo l’opinione del Comitato tecnico scientifico, il Pirellone avrebbe infatti sbagliato a calcolare il valore dell’Rt, ovvero avrebbe frainteso il tasso d’infezione dell’area lombarda, finendo immeritatamente nell’area rossa del pericolo pandemico.
Nonostante il Presidente di regione, Attilio Fontana, abbia negato l’esistenza di errore da parte del suo entourage, il difetto é stato ugualmente corretto e la Lombardia tornerà presto a essere considerata zona arancione.
Tuttavia, commercianti, associazioni di categoria e sindaci di Bergamo e Varese sono ormai sul piede di guerra e vogliono che qualcuno sia riconosciuto responsabile dei danni causati da una svista tanto plateale.
Visto che molti dei verbali sembrano confermare che le colpe siano in seno alla Regione Lombardia, molte parti stanno iniziando a valutare la possibilità di una class action contro l’Amministrazione di centro-destra.
Gli avvocati Francesco Borasi e Angelo Leon stanno già raccogliendo firme, mentre Confesercenti, prima di agire, sta attendendo di ottenere tutta l’opportuna documentazione, ma intanto sta anche preparando i forconi.
Complice il periodo di grande difficoltà economica, é comunque facile che molti esercenti inizino a calcolare le perdite subite in questa settimana di zona rossa, così da poter presentare il conto in tribunale. Anche autonomamente, se la class action non dovesse partire.
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