L’Unione Europea accelera i lavori per arrivare ad una legge che garantisca il diritto alla disconnessione nell’epoca che vede sempre più lavoratori in telelavoro e smart working.
Dall’inizio della pandemia il numero di lavoratori in smart working è aumentato del 30%. Ora il Parlamento Europeo ha approvato una mozione per arrivare ad una legge che garantisca un vero e proprio ‘diritto alla disconnessione‘.
Il rischio, lamentano gli eurodeputati, è quello di introdurre una cultura dello smart working 24/7, con gli impiegati e i professionisti costretti ad essere sempre reperibili e a lavorare molte più ore di quelle previste nei loro contratti.
Un’iniziativa in tal senso, apprendiamo dal sito ufficiale del Parlamento Europeo, è stata approvata con 472 voti favorevoli, 126 contrari e 83 astensioni. Il Parlamento Europeio non ha potere d’iniziativa di legge, può solo limitarsi a chiedere alla Commissione di interessarsi di una questione e legiferare su indicazione dell’aula.
L’utilizzo sempre maggiore degli strumenti digitali a scopi lavorativi ha comportato la nascita di una cultura del “sempre online” che influisce negativamente sull’equilibrio tra vita professionale e vita privata dei lavoratori.
si legge sul sito del Parlamento Europeo. Da ciò la richiesta di un diritto alla disconnessione, inteso come fondamentale e inviolabile. «I lavoratori devono avere il diritto di astenersi dallo svolgere mansioni lavorative, come telefonate, email e altre comunicazioni digitali, al di fuori del loro orario di lavoro, comprese le ferie e altre forme di congedo».
Così ora la palla passa alla Commissione europea, alla quale è stato dato il compito di elaborare una normativa completa. Prima di arrivare ad un regolamento completo potrebbe dover passare ancora molto tempo.
- PE: il diritto alla disconnessione dovrebbe essere un diritto fondamentale (europarl.europa.eu)