Un nuovo quadro teorico è stato presentato per spiegare la formazione e la struttura del nostro Sistema Solare.
Uno studio presenta un nuovo quadro teorico per spiegare la formazione e la struttura del Sistema Solare. Le caratteristiche dei pianeti più vicini e lontani e la composizione di asteroidi e le famiglie di meteoriti possono essere spiegati se pensati come ad un meccanismo evolutivo che si è svolto in epoche differenti.
Il lavoro ha preso in considerazione i recenti progressi dell’astronomia in particolare le osservazioni di altri sistemi solari durante la loro formazione e della meteoritica collegandole ad esperimenti di laboratorio e analisi sull’isotopo, il ferro e il contenuto di acqua nei meteoriti.
Attraverso questa ricerca il team multidisciplinare ha individuato due diversi percorsi evolutivi nella storia della formazione del sistema Il Sistema Solare.
La combinazione di fenomeni astrofisici e geofisici durante la prima fase di formazione del Sole e del Sistema Solare può spiegare perché i pianeti del sistema interno sono piccoli e asciutti con poca acqua rispetto la loro massa, mentre i pianeti di quello esterno, come Giove ad esempio, sono più grandi e con molta acqua.
Questo apre nuove strade per comprendere le origini delle prime atmosfere della Terra.
ha affermato il Dr. Tim Lichtenberg del Dipartimento di Fisica dell’Atmosfera, dell’Oceania e del Pianeta dell’Università di Oxford e autore principale dello studio.
Gli esperimenti numerici hanno mostrato che ci sono stati due momenti evolutivi differenti che possono essere spiegati con due distinte epoche di formazione: un inizio precoce e con una fine protratta dell’accrescimento nel Sistema Solare interno, e un inizio successivo con un accrescimento più rapido dei pianeti del Sistema Solare esterno.
Recenti osservazioni sui dischi che formano i pianeti hanno mostrato che i piani medi del disco, dove si formano i pianeti, possono avere livelli di turbolenza relativamente bassi. In tali condizioni le interazioni tra i granuli di polvere incorporati nel gas del disco e l’acqua intorno alla posizione orbitale dove passa dalla fase gassosa a quella ghiacciata possono innescare una prima esplosione di formazione di planetesimi nel Sistema Solare interno e un’altra successiva e più lontano.
I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Science, lo studio completo Bifurcation of planetary building blocks during Solar System formation, sarà pubblicato il 22 gennaio 2021 su Science.
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