Un gruppo di ricercatori europei del Max Planck Institute ha creato un sistema cibernetico atto a prevenire atti psicotici in pazienti a rischio

Il disturbo psicotico è una condizione che include vari disturbi in svariate forme, ma è generalmente caratterizzata da una percezione della realtà di natura alterata per cause delle più svariate. Si tratta di un problema più comune di quel che si pensa: il 3% degli statunitensi ne soffre, a vari livelli, durante la propria esistenza.

Si tratta con farmaci e psicoterapia, ma va presa nel modo giusto, e predirne gli attacchi è molto difficile: i professionisti che se ne occupano devono essere altamente specializzati e i macchinari appositi per eventuali diagnosi non sono comuni ad ambulatori standard.

Ne risulta che molti soggetti vulnerabili non hanno modo di ricevere le giuste attenzioni in merito, quando con le diagnosi corrette si può aiutare il paziente a rischio a non sviluppare le forme più aggressive di patologia.

La conoscenza diagnostica degli esperti, in questa nuova ricerca, vuole essere combinata alle intelligenze artificiali, così da creare dei robot in grado di riconoscere i sintomi e agire di conseguenza, prescrivendo altri esami e le giuste contromisure.

I primi test hanno dato risultati molto incoraggianti, con le intelligenze artificiali in grado di effettuare diagnosi corrette al livello dei corrispondenti professionisti medici umani: cosa che in futuro potrebbe essere molto utile in luoghi con carenza di personale medico umano effettivo.

Questo non si limita naturalmente al progetto in esame: esistono diversi studi simili in cui le AI sono coinvolte, a livello di diversi disturbi e malattie, atti a riconoscerli e curarli nel migliore dei modi.