L’Italia ha attivato l’Avvocatura per valutare azioni legali contro Pfizer, azienda farmaceutica fornitrice del vaccino per Covid-19.

Il malessere tra il Bel Paese e la multinazionale statunitense si imperna sul fatto che la consegna dei preziosi vaccini é stata progressivamente rallentata e il Governo si trova a dover affrontare la minaccia pandemica con meno medicinali del previsto.

Le cause di un simile intoppo sono ufficialmente imputabili a una ristrutturazione dello stabilimento Pfizer eretto dalle parti di Puurs, Belgio, tuttavia non sfugge che, a discapito del disservizio, l’azienda stia esportando sempre più verso i paesi extraeuropei.

La tutela della salute dei cittadini italiani non è una questione negoziabile. La campagna vaccinale non può essere rallentata, tantomeno per le somministrazioni delle seconde dosi ai tanti italiani a cui è stata già somministrata la prima. […]

Purtroppo, l’esito delle interlocuzioni anche odierne con Pfizer non ha sortito gli effetti che auspicavamo. Infatti l’azienda ci ha comunicato che anche nel corso della prossima settimana non solo non verranno consegnate in Italia le dosi che sono state unilateralmente e senza preavviso non consegnate in questa settimana, pari al 29%, ma ci sarà una pur lieve ulteriore riduzione delle consegne,

aveva lamentato il Commissario straordinario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri, in una nota pubblicata ieri sera.

Il problema non colpisce solo l’Italia, ma l’intera Unione Europea, la quale ha ricevuto in settimana il 35-40 per cento di dosi in meno rispetto a quanto preventivato. Pfizer si difende, sottolineando come i contratti siglati con i Governi europei facciano riferimento alle “dosi” di vaccino, non al numero di “fiale”.

Ogni fiala contiene ufficialmente cinque dosi, ma la European Medicines Agency (EMA) ha raccomandato ai medici europei di sfruttare il vaccino al massimo, dosandone meticolosamente le somministrazioni così da ricavarne una sesta dose.

Forte di questa direttiva, Pfizer ha cercato di sottolineare la correttezza della sua manovra, ma la Commissione UE ha lapidariamente fatto notare che “le consegne devono essere effettuate”.

L’accordo commerciale tra l’azienda farmaceutica e l’Europa é secretato, ma sembra che una simile affermazione abbia riattivato gli ingranaggi, con Pfizer che ha promesso di consegnare i medicamenti mancanti entro la settimana del 15 febbraio.

 

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