Alien Dietro le Quinte, la recensione – la storia di una leggenda

Dietro le quinte di Alien - Ripley

La recensione di Alien Dietro le quinte, il libro che racconta la nascita e tutti i segreti di uno dei più grandi capolavori del cinema horror fantascientifico.

Alien Dietro le quinte non è solamente un gran libro, è uno di quei sogni segreti che si realizza per ogni vero appassionato della saga degli xenonomorfi, nata nel lontano ottobre 1979. È una miniera d’oro di informazioni, un piccolo El Dorado di curiosità che si apre agli occhi del lettore, di certo non uno qualunque, ma uno di quelli che è stato rapito tanti anni fa da un capolavoro del cinema e da allora ancora ne è innamorato.

Perché se parliamo di Alien parliamo indiscutibilmente di un capolavoro immortale.

Di quelli da manuale del cinema. Un’opera capace di essere una pietra miliare per ben due generi – l’horror e la fantascienza – e di creare un universo vasto e consistente, da cui sono nati i suoi seguiti, oltre 33 anni di fumetti, videogiochi, side project e una vera e propria venerazione.

Ho incontrato Alien alla fine della prima media. A quell’età era divertente recuperare vecchie videocassette dai genitori degli amici e “sfidare” il protocollo che formalmente ci impediva di vedere certi film spaventosi. Era quasi una sfida guardare – anche un po’ di nascosto certi film –  ma Alien era considerato un film vecchio, quasi troppo datato per essere davvero spaventoso.

Mi ci approcciai in maniera spavalda, chissà che mi aspettavo poi da quella cassetta. Fu uno shock e un innamoramento allo stesso tempo. Arrivati alla fine della seconda media io e il mio amico Alessandro sapevamo perfettamente a memoria sia Alien che Aliens Scontro Finale e gli xenomorfi divennero ben più di una passione.

 

 

Alien Dietro le quinte - il cast

 

Negli anni riuscì anche a recuperare un po’ di fumetti ma potete ben immaginare la mia reazione quando nel 2017 saldaPress annunciò l’acquisizione dei diritti di Dark Horse sui fumetti di Aliens e l’inizio di una campagna editoriale per me meravigliosa e ricca di soddisfazioni (Aliens 30° Anniversario, Defiance, Orbita Mortale di James Stokoe, potrei stare giorni a parlarne).

Alien è stato molto di più di un successo.

E i motivi di questo successo sono tanti e variegati, hanno molti nomi e cognomi e in buona parte sono comprensibili proprio leggendo questa splendida opera, chiamata appunto Alien Dietro le quinte, realizzata da Jonathan W. Rinzler e che inaugura la nuova collana Widescreen di saldaPress.

Quello di Rinzler non è certamente il nome di un uomo qualunque; autore di numerosissimi libri dedicati all’universo di Star Wars (tanto da meritarsi la qualifica di “biografo non ufficiale” di George Lucas) e dei “Dietro le Quinte” su Indiana Jones e Il Pianeta delle Scimmie, i suoi libri sono stati successi internazionali ed esempi davvero ammirevoli di cura, ricerca e dedizione.

 

Alien Dietro le quinte, nei suoi 14 capitoli (più intro e postfazione) e oltre 330 pagine, è una vera esplosione di informazioni relative alla nascita dello xenomorofo e dell’eroina Ellen Ripley della crew della Nostromo.

Ma grandi storie come questa nascono da grandi uomini e donne e io adoro questo genere di racconti.

Tutto comincia nel maggio del 1968, quando al cinema fa il suo esordio 2001 Odissea nello Spazio di Stanley Kubrick.

Uno scettico Ridley Scott (al tempo giovane ed apprezzato regista pubblicitario) entra in un cinema inglese, si accende una sigaretta e rimane folgorato da uno dei più grandi esempi di cinema di fantascienza della storia, un genere all’epoca decisamente poco considerato.

Più o meno nello stesso momento il compianto Dan O’Bannon vede lo stesso film, al di là dell’oceano in California, inconsapevole che le loro strade sono destinate ad incontrarsi.

Conoscerete la creatività e anche il coraggio (o sfrontatezza) di Dan O’Bannon, la vera mente dietro al soggetto di Alien e di come è nato tutto, prima tra le stanze dell’Università della California del Sud (dove peraltro operavano due signori che rispondono al nome di George Lucas e John Carpenter, giusto per darvi un’idea della spettacolarità di questa storia), poi tra gli uffici delle case di produzione e infine sul set.

 

 

Rinzler ha avuto accesso non solo ai racconti e alle memorie di quel periodo incredibile, durato oltre dieci anni (dal 1968 al 1980, poco dopo l’anno di uscita di Alien) ma anche all’incredibile mole di storyboard originali e materiali fino a quel momento rimasti “segreti” negli archivi di Fox.

Alien Dietro le quinte racconta anche di terribili mal di pancia (per davvero), di qualche eccesso di alcool e droga, di artisti visionari e anche un po’ maledetti (e se state pensando ad H.R. Giger, si, ovviamente ci avete azzeccato, ma anche Ron Cobb pareva non scherzare) di budget che quasi per magia raddoppiano in un pomeriggio e di come un regista e uno sceneggiatore siano riusciti a convincere un’intera crew a dare il 150% (corpo e anima insomma) su un progetto per l’epoca sicuramente pionieristico,  ma che rappresentava più un sogno che non un mero contratto di lavoro.

Rinzler ha avuto accesso non solo ai racconti e alle memorie di quel periodo incredibile, durato oltre dieci anni (dal 1968 al 1980, poco dopo l’anno di uscita di Alien) ma anche all’incredibile mole di storyboard originali e materiali fino a quel momento rimasti “segreti” negli archivi di Fox.

 

Alien dietro le quinte - storyboard

Ma anche avere un passpartout per molte di queste porte non è sufficiente per creare un libro come Alien Dietro le quinte. Servono una pazienza, un’abnegazione e una capacità narrativa fuori dal comune. E JW Rinzler è senza alcun dubbio uno dei migliori al mondo in tal senso.

È un piacere perdersi tra le numerosissime fotografie di repertorio e i mitici storyboard originali di Ridley Scott (realizzati da lui stesso con particolare bravura e tecnica), per poi passare alle illustrazioni disturbanti e visionarie dello svizzero Giger o agli approfondimenti sul cast, in particolare su Sigourney Weaver, che proprio grazie ad Alien è diventata poi la star che tutti conosciamo.

 

Per vedere il libro sfogliato dal vivo:

ITDR L'AIDA ALIEN

 

Posso dire di conoscere tante curiosità e retroscena sui primi due capitoli della saga di Alien, eppure non mi aspettavo che mi si sarebbe aperto un mondo così vasto come dopo la lettura di Alien Dietro le Quinte di J.W. Rinzler.

Alien, oltre al già citato Giger, ha coinvolto artisti come Ron Cobb ed Elliot Scott, ma ha avvicinato persino nomi del calibro di Moebius a riprova dell’immenso impatto estetico e trasversalità dell’opera e non è certo stato esente da difficoltà e piccole (forse grandi) rivolte intestine, che hanno persino mandato a casa qualcuno col mal di pancia (cosa che ritorna più volte dentro e fuori dal film, curioso).

Posso dire di conoscere tante curiosità e retroscena sui primi due capitoli della saga di Alien, eppure non mi aspettavo che mi si sarebbe aperto un mondo così vasto come dopo la lettura di Alien Dietro le Quinte di J.W. Rinzler.

Soprattutto sullo straordinario Dan O’Bannon, sugli inizi con il già citato Carpenter su Dark Star e sul suo soggetto per Alien, che inizialmente era piuttosto diverso da quello che poi è stato trasposto su pellicola con la collaborazione di Ronald Shusett  (il soggetto originale è diventato da poco un fumetto per Dark Horse Comics, scritto da Cristiano Seixas, disegnato da Guilherme Balbi, pubblicato da saldaPress nei numeri 43 e 43 supplemento della sua serie mensile che trovate proprio ora in fumetteria ed edicola).

Le curiosità e la storia di O’Bannon (partendo dalle frequentazione con Jodorowsky e Giger), risultano forse i momenti più intriganti di tutto il libro, visto che – senza nulla togliere a Ridley Scott e al suo talento fuori dal comune – se oggi Alien è un metro di paragone tuttora valido nel campo della fantascienza lo dobbiamo soprattutto al poliedrico scrittore californiano e alle sue intuizioni.

Alien Dietro le quinte racconta tutto questo e lo fa con una scorrevolezza che uno mai immaginerebbe prendendo in mano gli oltre 2 kg di librone, scritto in piccolo tra l’altro.

 

 

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Il volume cartonato in formato 4:3 anamorfico (wow, che bello poterlo scrivere in un articolo), ovvero per l’appunto widescreen, con sovracoperta dalle  notevoli lavorazioni, come ad esempio la verniciatura UV spessorata (salda è solita operare in questa maniera sui suoi pregiati libri cartonati e a collana Aliens Universe ne è un esempio virtuoso) è veramente di pregevole fattura e giustifica un prezzo sicuramente robusto ma degno di un’opera che andrà ad occupare uno spazio importante della vostra libreria.

E ho la sensazione che non sarà mai un libro che rimarrà in un angolo a prendere polvere, come l’album di foto del matrimonio di molti.

Solo il viaggio visivo tra le pagine è appagante e non passerà troppo tempo prima che vi venga voglia di fermarmi un momento, sorseggiare qualcosa alla sera e lasciarvi di nuovo cullare nel silenzio dello spazio cosmico, dove nessuno può sentirvi urlare.

Anche perché presto arriverà il gemellino dedicato ad Aliens – Scontro Finale e solo a quel punto potrò ritenermi veramente soddisfatto appieno.

 

Alien Dietro le Quinte - Space Jockey 3

Ridley Scott, sulla dolly, setta l’inquadratura nel set del gigantesco Space jockey

 

Per raccontare degnamente un capolavoro serve un altro capolavoro ed Alien Dietro le Quinte lo è nel suo genere. Un must have per tutti gli amanti del cinema e del famoso franchise, proprio ora che siamo all’alba di una nuova era visto l’annuncio di una serie tv dedicata al mondo degli xenomorfi e l’acquisizione del brand da parte di Marvel, con conseguente nuova produzione fumettistica, senza sapere ancora quale sorpresa finale ci riserverà il buon vecchio Ridley Scott prossimamente nel suo dopo-Covenant.

Negli anni di grandi storie con protagonisti gli xenomorfi, la Weyland Yutani, Ellen Ripley, i Colonial Marines ecc ne abbiamo avute. Ma la prima resta quella più importante e indimenticabile.

E indimenticabili resteranno i nomi degli uomini e donne che hanno reso possibile tutto questo.

 

Ash: Ancora non hai capito con che cosa hai a che fare, vero? Un organismo perfetto. La sua perfezione strutturale è pari solo alla sua ostilità.

Lambert: Tu lo ammiri.

Ash: Ammiro la sua purezza. Un superstite… non offuscato da coscienza, rimorsi, o illusioni di moralità.

 

89
ME GUSTA
  • Per la prima volta tradotto in italiano uno dei making of meglio riusciti di sempre
  • J.W. Rinzler è uno dei migliori scrittori al mondo di libri making of e approfondimenti
  • Tutta la storia, le curiosità e i segreti del primo leggendario Alien di Ridley Scott e Dan O'Bannon
  • Pregevole fattura: 334 pagine, cartonato, sovracoperta lavorata, un piacere
  • La fonte definitiva di informazioni per il primo film di Alien
FAIL
  • Prezzo robusto, ma ne vale la pena
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