Destiny 2: Oltre la Luce, la recensione

In questa recensione di Destiny 2: Oltre la Luce vedremo come la pulizia dei contenuti e l’arrivo di tante novità, tra cui la Stasi, rimettono Destiny 2 in carreggiata lasciando spazio ai vecchi giocatori e alle nuove leve.

Si dice che per fare una frittata si devono rompere delle uova, e sembra che questo detto sia rimasto impresso al team di Bungie che, per “aggiornare” Destiny 2 con il suo nuovo DLC Oltre la Luce, ha scelto di togliere alcuni contenuti, di rimetterne altri ben noti e di proporre qualcosa che non si era mai visto nel brand.

Per analizzare e scrivere la recensione di Destiny 2, essendo un Game as a Service, non basta giocarlo fino alla fine: bisogna infatti seguire anche il ritmo del gioco stesso, dato dall’evoluzione del metagame, dalle date scelte da Bungie per la pubblicazione dell’Incursione e, soprattutto, da come la community reagisce ai cambiamenti.

La storia di Destiny è sempre stata collegata al Viaggiatore, dispensatore di luce, e della sua acerrima nemica, l’Oscurità. Abbiamo combattuto migliaia di nemici diversi, talvolta anche delle versioni incubo di boss già visti, e tutto per salvare tutti gli esseri della Luce. Ma cosa c’è oltre la luce?

 

 

 

 

Una trama diversa

Nonostante la storia di Destiny sia sempre stata complessa (nel senso buono del termine), con Destiny 2: Oltre la Luce abbiamo una proposta particolare per l’intreccio: l’avventura del nostro personaggio infatti non va a scontrarsi con il solito ciclo di distruzione per il gusto di volerlo fare, ma racconta le vicende della caduta Eramis, che imbraccerà il potere dell’Oscurità per poter combattere gli esseri di Luce.

Questa scelta, che inizialmente potrebbe sembrarvi la solita impostazione voluta per farci trovare un nemico, in realtà è molto più coerente e realistica di tante altre, proponendo un personaggio sfaccettato. La trama inoltre si racconta con un susseguirsi di vicende ben scritte, che spingono il giocatore ad avanzare lungo il racconto che, ovviamente, non si ferma alle semplici missioni.

Per quanto riguarda il cambiamento inserito in questo Destiny 2: Oltre la Luce, alcune zone sono state rimosse (ovviamente con una motivazione logica in termini di lore), inserendo invece due macro aree davvero interessanti da scoprire e qualche novità. Dite addio quindi a Marte, Io, Titano, Mercurio, Leviatano e, quindi, a tutte le attività che c’erano li sopra.

Non saranno più giocabili le incursioni, gli assalti e persino le missioni della storia di queste destinazioni (ma non temete, tutti questi contenuti entreranno in una sorta di Vault di Bungie, pronti per essere reinseriti in caso fosse necessario). Ad aggiungersi invece ci sono Europa e le sue distese gelide, ma soprattutto il Cosmodromo, grande compagno di viaggio del primo Destiny. Parlando proprio di quest’ultimo, verrà anche reinserito l’Assalto “La Volontà di Crota”, e si parla già di reinserire anche la Volta di Vetro, una delle Incursioni più interessanti del primo capitolo della serie.

 

 

Differente stavolta anche l’approccio alla storyline di questo DLC: se di solito il modus operandi di Bungie era proporre una trama, poi dare delle missioni secondarie in attesa dell’Incursione di turno, stavolta le carte sono un po’ mescolate. Le missioni secondarie alla fine della storia sono davvero interessanti da scoprire per capire alcune parti della trama e per prendere degli equipaggiamenti esotici molto potenti, mentre alcune missioni addirittura verranno sbloccate solo dopo l’Incursione, scelta strana ma intrigante.

 

 

 

Un elemento diverso

La vera novità di questo gioco però rientra nella nuova sottoclasse, la Stasi, facente parte dell’Oscurità. Esattamente: per la prima volta in Destiny, non userete poteri della Luce (le tre sottoclassi già presenti per tutte e tre le classi di gioco), ma quelli del vostro nemico (che sia un collegamento al finale della precedente espansione?).La Stasi è fantastica: lo stile grafico ricalca quello di Europa, proponendo una sorta di potere congelante, che diventa devastante e stravolge un po’ lo status quo del gioco. Dal punto di vista pratico, l’impostazione della sottoclasse propone proprio un altro elemento, che una volta attivato sostituirà i poteri di Luce e proporrà un menu diverso per scegliere quali abilità attivare, così da personalizzarle ulteriormente in base al vostro stile di gioco.

In termini tecnici, la Stasi effettivamente è la rottura che Bungie ha fatto in Destiny 2: decisamente più forte dei poteri di Luce, a prescindere dal divertimento nel giocarla, sia in PvP che in PvE riesce a stare un passo sopra alle altre sottoclassi: ci aspettiamo sicuramente in futuro un potenziamento dei poteri di Luce, ma per ora la differenza c’è e si vede.

L’idea di Destiny 2: Oltre la Luce è palesemente quella di rompere lo status quo per proporre qualcosa di più snello. Ecco quindi che alcune destinazioni spariscono, ma soprattutto che arriva il level cap delle armi, un limite di potenziamento massimo che blocca tutti gli equipaggiamenti finora importanti, rendendoli nell’avanzare del gioco non allo stesso livello potenziale di quelli nuovi. Novità anche per chi inizia il gioco da zero: si parte infatti già da 1050 di Potere, così da dare la possibilità ai neofiti di scoprire la trama di Destiny facendo una sorta di campagna estesa (capace di inserire tutti i momenti clou della storia),

 

 

 

 

 

Cripta di Pietrafonda

Il cuore di Destiny 2: Oltre la Luce rimane, come sempre, l’Incursione: stavolta infatti i 6 guardiani dovranno farsi strada in questa Cripta, con l’obiettivo di sconfiggere il cattivo di turno. Eviteremo spoiler per non rovinarvi le varie sorprese, ma di sicuro possiamo dirvi cosa pensiamo di questa fase di gioco: siamo davanti ad una delle migliori Incursioni di sempre della serie.

Cripta di Pietrafonda propone quattro fasi, una serie di nemici più o meno coriacei e un grande boss finale. La parte interessante però è che, dopo tanto tempo, sembra che Bungie si sia ricordata di rendere questa parte di gioco cooperativa: per questo sarà vitale che il team costruisca una buona sintonia, ognuno con il suo ruolo specifico. Dimenticatevi però fasi dove “l’eroe” di turno deve farsi la faticata mentre gli altri “puliscono” la zona: stavolta ognuno avrà un compito, e proprio l’importanza di tutti i membri rende questa Incursione difficile ma allo stesso tempo intrigante.

 

 

Peccato però per il Boss Finale: nonostante sia interessante e riesca a scoprire un po’ di carte sulla trama del gioco, alla fine si tratta della parte meno originale e più tediosa, capace di rovinare con il suo ultimo tocco quello che fino a quel momento era qualcosa di fantastico.

In molti campi si dice “Less is More”, meno è meglio, e sembra che Destiny rientri in questa categoria: la rimozione dei contenuti non inficia sull’esperienza, ma anzi rende il gioco adatto ai nuovi giocatori (grazie alla rivisitazione della campagna) e allo stesso tempo lo perfeziona per i vecchi fan. I contenuti sono tanti, e anche dopo la storia, l’Incursione e le ultime missioni, ci sono quelli della Stagione della Caccia, il ritorno di Uldren, le armi esotiche da sbloccare (che saranno probabilmente le più utilizzate in futuro) e tanto altro ancora.

Destiny 2: Oltre la Luce riporta un po’ il gioco alle origini, diminuendo i contenuti ma aumentandone la quantità in modo esponenziale.

85
ME GUSTA
  • Trama interessante
  • Incursione divertente e stratificata
  • Le nuove armi acquisiscono dettagli unici
  • La Stasi è la sottoclasse più divertente da giocare
FAIL
  • Il boss finale rovina un po' la magia
  • Non saranno contenti i vecchi giocatori riguardo alle armi che hanno trovato in precedenza
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